L'effetto del Bebote Gimenez: più gioco, più Leao, più Milan

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di Lorenzo De Angelis

Il Milan ha ritrovato un Leao travolgente ieri sera contro la Fiorentina. Il merito è ovviamente del portoghese, ci mancherebbe, ma quell'ingresso in campo di Santiago Gimenez un po' gli equilibri li ha spostati. L'attaccante messicano, partito dalla panchina solo per via del rientro tardivo dagli impegni con la Nazionale, ha cambiato il volto della partita appena messo piede in campo. La sua presenza ha dato profondità, movimento e riferimenti chiari all'attacco rossonero, trasformando un Milan statico in una squadra viva, fluida e che alla fine l'ha ribaltata. 

Con Gimenez in campo il Milan ha ritrovato la sua dimensione offensiva naturale. La formazione di Allegri, fino a quel momento bloccata e prevedibile, ha iniziato a muovere meglio il pallone, a crearsi spazio, ma soprattutto a permettere a Rafael Leao di esprimersi al meglio. 

Gimenez non avrà segnato neanche questa domenica, ma ha inciso come un vero attaccante. I suoi movimenti senza palla, la capacità di legare il gioco e di attrarre i difensori avversari hanno permesso al Milan di avere più fluidità in fase offensiva. E poi non ci dimentichiamo che è proprio il Bebote a procurarsi il fallo da rigore, poi realizzato da Leao (anche se avrebbe preferito farlo lui). 

In più si è visto anche un Gimenez più brillante fisicamente, a conferma del fatto che il messicano stia entrando sempre più in condizione dopo un avvio complicato. Se è questo il vero Santiago, il Milan può guardare al futuro con rinnovato ottimismo, anche perché poi i gol arriveranno da sé. 

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