513 giorni d'attesa, poi il ritorno del ruggito: Leao trascina il Milan in vetta

Dopo 513 giorni San Siro ha potuto finalmente riabbracciare il sorriso (e il ruggito) di Rafael Leao. L'attaccante portoghese, protagonista assoluto nella vittoria in rimonta del Milan contro la Fiorentina, ha deciso il match con una doppietta che sa di liberazione personale e di spinta collettiva verso la vetta della Serie A.
Un digiuno lungo, troppo lungo per un giocatore come lui, interrotto forse nel momento più importante, quello del bisogno, proprio quando la squadra aveva bisogno del suo leader tecnico per via delle tante assenze. Dopo circa 60 minuti di nulla Leao si è acceso così, all'improvviso, prendendosi sulle spalle un Milan che aveva sì reagito al momentaneo vantaggio Viola, ma che sembrava aver perso quella brillantezza necessaria per portare a casa una vittoria pesantissima che, per fortuna, alla fine è arrivata.
La standing ovation di San Siro
Al momento del cambio San Siro non ha potuto fare altro che alzarsi in piedi e dedicare una standing ovation Rafael Leao. Il popolo rossonero l'ha applaudito, abbracciato, quasi liberato da tutte le critiche di queste settimane, perché il ritorno tra le mura amiche, dopo più di un anno e mezzo, va oltre le statistiche. È un segnale di forza, di rinascita, di appartenenza.
Nel post partita Leao ha dedicato questa doppietta a famigliari e compagni dicendo: "Dedico questa doppietta alla mia famiglia e ai miei compagni. Mi sono sempre stati vicino, anche nei momenti difficili. Oggi è una gioia immensa, ma voglio continuare così: il Milan viene prima di tutto". Una dedica sincera, che racconta la maturità di un giocatore che spesso veniva (e viene tutt'ora) preso di mira per essere troppo sé stesso.
Dopo 513 giorni di silenzio, Leao è tornato a far ruggire San Siro, e il Milan, con lui, è tornato in vetta.

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