Un collasso arabo da 90 milioni: a Riad crolla tecnicamente il mercato estivo

Un collasso arabo da 90 milioni: a Riad crolla tecnicamente il mercato estivoMilanNews.it
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di Pietro Mazzara

Il Milan è partito alla volta dell’Italia alle 11 ora locale di Riad, le 9 del mattino per chi legge, e lo ha fatto con tanti punti interrogativi in più attorno alla propria rosa, che in una fredda notte araba della seconda metà di dicembre si è fatta congelare da un flop tecnico pressoché totale per quanto concerne gli acquisti estivi più onerosi fatti nella sessione di calciomercato. Perché a guardar bene, la spina dorsale della formazione titolare scelta da Massimiliano Allegri ieri sera rappresenta il podio dei tre cartellini che il Milan ha pagato maggiormente tra luglio e agosto. Tra De Winter (18 milioni), Jashari (35 milioni) e Nkunku (37), in campo c’erano ben 90 milioni spalmati su tutti e tre i ruoli, ma se è vero che in campo non ci vanno i bonifici, è altrettanto vero che queste spese vanno giustificate e, al momento, al Milan si devono fare più di una domanda su come sia stata creata una squadra che, al di fuori dei 12-13 titolari, sta facendo male nelle alternative.

De Winter non all’altezza
L’investimento estivo fatto su Koni De Winter per sostituire Malick Thiaw è un flop ormai certificato. Non c’è partita in cui l’ex Genoa abbia giocato dove non ci siano errori tecnici che sono costati qualcosa al Milan. Solamente nelle ultime due gare, il belga ha sul groppone la fase cruciale del gol del pareggio del Sassuolo (dove dà il corpo a Pinamonti che poi manda in porta Laurienté) e soprattutto i due gol di ieri sera del Napoli, dove è stato “bullizzato” da Hojlund. Come vice Gabbia non rende, fa fatica, ed è per questo che Allegri vuole un altro difensore centrale (qualcuno ha detto Thiago Silva?). Perché De Winter, in un Milan ideale, dovrebbe fare la riserva di Tomori e non il primo cambio per tutti e tre i centrali. 

Jashari, bocciato al primo esame da grande
La grande novità di ieri sera è stato Ardon Jashari titolare al posto di Luka Modric. Una scelta coraggiosa da parte di Allegri, che non solo ha voluto tenere a riposo il croato apparso appannato nelle ultime partite, ma ha giustamente voluto far fare all’ex Bruges il suo primo esame da grande. Un battesimo del fuoco timido, che lo ha portato a giocare tanto in orizzontale e pochissimo in verticale, facendo risultare la manovra del Milan asettica e prevedibile. Non ha il ritmo partita nelle gambe e nella testa, ha buonissime qualità tecniche, ma dovrà tornare sui libri del manuale del regista per poter ambire a fare più minuti.

Il solito, triste, Nkunku
Ormai parlare di Christopher Nkunku è quasi come sparare sulla croce rossa. Un esercizio estremamente semplice che l’attaccante francese rende ancora più facile con le sue prestazioni in campo. Quando ieri sera ha fornito l’assist che Saelemaekers ha spedito direttamente nel deserto da ottima posizione, anche allo stadio i tifosi arabi si sono sorpresi. Quando le parti si sono invertite e Nkunku ha cestinato il contropiede più grosso del Milan, lo stato di rassegnazione è arrivato a livelli altissimi, quasi si fosse ormai assuefatti e abituati a vedere certi errori. E pensare che dall’altra parte Hojlund, trattato a lungo in estate, ha condannato il Milan all’eliminazione…