Milan, che colpo Bennacer. L'algerino si sente "al centro di tutto" ed è ormai indispensabile

Milan, che colpo Bennacer. L'algerino si sente "al centro di tutto" ed è ormai indispensabileMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 5 agosto 2020, 18:15Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Ismael Bennacer, arrivato in rossonero all'incirca un anno fa dall'Empoli, è uno dei giocatori in rosa che nel corso del campionato ha alzato sempre di più l'asticella del proprio rendimento. Se per Giampaolo l'algerino aveva bisogno di tempo per assimilare i suoi dettami calcistici e quindi ci sarebbe voluto del tempo per vederlo titolare, Stefano Pioli ha puntato subito su di lui, rendendolo uno dei punti cardine della squadra.

OCCHIO LUNGO - Bennacer è arrivato dall'Empoli, all'epoca appena retrocessa in Serie B, per una cifra vicina ai 16 milioni di euro. Un investimento molto importante per un giocatore che però aveva offerto prestazioni convincenti nel suo primo anno di Serie A, attirando l'interesse di altri club europei come Lione, Arsenal e Borussia Dortmund. La dirigenza rossonera si è però mossa in anticipo ed è riuscita a chiudere l'affare prima della grandissima Coppa d'Africa del centrocampista, che con la sua Algeria ha conquistato il trofeo e il premio come miglior giocatore del torneo. Merito quindi a Maldini, Massara e Boban, molto bravi a vederci lungo sul giocatore.

MOTORE DIESEL - Il passaggio dalla provincia a Milano però non è cosa da poco, e Ismael ne risente, almeno all'inizio. Il rapporto con Giampaolo non decolla, il tecnico di Giulianova non lo ritiene pronto, e il suo esordio sul prato verde di San Siro è infatti da dimenticare: nella sconfitta casalinga contro la Fiorentina, probabilmente la peggior prestazione della stagione al pari di quella di Bergamo, Bennacer causa due rigori ed appare in evidente difficoltà, come del resto tutta la squadra. Una partenza horror che però non ha fermato l'algerino, che sicuramente non pecca di personalità: dall'arrivo di Pioli in poi è diventato un punto fermo e fondamentale dello scacchiere tattico del tecnico parmense. Nel 4-2-3-1 del mister rossonero Bennacer fa sia da schermo davanti alla difesa e sia da "lavatrice", ricevendo e ripulendo la maggior parte dei palloni che gli passano i compagni, il tutto sempre ad un'intensità molto alta. Inoltre Bennacer, tra i giocatori con 30 o più tentativi di dribbling in Serie A in questa stagione, è quello con la percentuale di riuscita più alta (80.4 %). Partita dopo partita, l'Enfant terrible del Milan ha preso sempre più confidenza con il pallone e con il suo ruolo, arrivando ad essere uno dei migliori acquisti rossoneri degli ultimi anni, oltre che uno dei migliori giovani centrocampisti della Serie A.

AL CENTRO DI TUTTO - In una recente intervista a "The Athletic" Bennacer ha dichiarato: "Regista? Di questo ruolo mi piace ogni cosa, sono al centro di tutto. In Italia è il mio secondo anno da regista, ci sto ancora lavorando. Sto migliorando, imparando molto. Devo servire la palla il più veloce possibile, per farlo devo essere concentrato quando ricevo palla, devo sempre essere in zona e leggere il gioco. Il mio ruolo è in difesa, conquista del pallone e aiuto alla squadra a imporsi sull’avversario". Le sue ispirazioni? "Guardo molto Marco Verratti e Thiago Alcantara. Thiago è molto, molto forte". Con una personalità così e forte e delle ambizioni ben chiare, il rapporto con un campione esigente come Zlatan Ibrahimovic non può che essere positivo: "Mi sento un po’ più libero. Lui chiede di essere perfetti sempre, se sei intorno a Zlatan non puoi commettere errori. Ti rende un giocatore migliore. Quando lui vuole la palla, non gliela passo, altrimenti avrà più tocchi di me (ride, ndr). Scherzo. Quando hai in campo un giocatore come lui, cerchi di fargli avere la palla più velocemente possibile anche se ci sono altre soluzioni. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, io gli do la palla così lui può fare quello che vuole. Lo cerco molto". Tecnica, corsa, dribbling e personalità, il Milan ha trovato finalmente il suo regista moderno che offre velocità e dinamismo ad un centrocampo che per troppi anni non è mai riuscito ad offrire niente oltre al semplice "compitino".