MN - Elliott riparte dalle fondamenta. Svelati alcuni punti del suo programma di rilancio del Milan

Il cartello è quello dei lavori in corso, ma non sono ammessi (o quasi) anziani al controllo del cantiere. Il Milan riparte, per l’ennesima volta nell’arco degli ultimi anni, con la strategia targata Elliott. Il fondo della famiglia Singer ha affidato il piano di rilancio del club al suo CEO, Ivan Gazidis, la cui strategia non è stata condivisa né da Leonardo né da Gattuso, che hanno deciso di interrompere i loro rapporti di lavoro con il Milan. Le fondamenta del piano industriale che dovrà portare il club rossonero agli obiettivi prefissati da Elliott inizia a delinearsi in maniera chiara. Una settimana fa avevamo chiesto chiarezza in materia, oggi ne abbiamo di più e nelle prossime ore emergeranno altri dettagli.
RIFONDARE LA SQUADRA - Il traino del Milan sono i risultati sul campo, ma per farli c’è bisogno di rinforzare le fondamenta della squadra. L’idea della proprietà non è quella di essere un laboratorio di giocatori da rivendere, ma ha come scopo quello di inserire tasselli che possano dare un presente e un futuro alla squadra. Il no a Ibrahimovic e Fabregas è da ricercarsi nel fatto che siano due profili non futuribili, che guardano al presente immediato, ma sui quali non si può costruire nulla. In più, per età e costi, sarebbero stati di difficile digestione nel computo dei costi del personale. Questo non vuol dire che c’è una preclusione totale a giocatori di una certa età, ma il no è alle figure transitorie. Si evince come, a parità di condizioni, la proprietà tenderebbe a investire di più su un giocatore che ti possa garantire un presente e un futuro a media durata rispetto a chi è nella fase calante della carriera.
COMPETITIVITA’ E SOLIDITA’ – Rigenerando le basi, ci si augura che vi sia una competitività maggiore da parte della squadra e, contestualmente, una crescita del club al di fuori del rettangolo verde, anche se spesso le due cose vanno a braccetto. Il Milan targato Elliott vuole puntare, in primis, a togliersi di dosso il fardello del rolling del Fair Play Finanziario e, di pari passo, vuole iniziare quella crescita economica che possa portare il club nuovamente nella top 10 delle squadre europee. È un programma lungo, tortuoso e che chiederà tempo e pazienza, ma la strada è tracciata. Nel nome della solidità societaria, che possa consentire anche di tornare a fare investimenti importanti su giocatori altrettanto importanti. In più, viene allontanata con forza l’etichetta speculativa che è stata attaccata sulla schiena di Elliott, tanto è vero che Gordon Singer è costantemente aggiornato di ciò che accade a Milano.

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