Non il primo colpevole, ma così non va: Leao ed una fiducia fin qui non ripagata

Venticinque milioni più il cartellino di Tiago Djalò: questo quanto sborsato in estate dal Milan per assicurarsi Rafael Leao, stella nascente del calcio portoghese. Un acquisto anticipato dalla cessione al Wolverhampton di Patrick Cutrone, ceduto anche per finanziare l'approdo del classe '99 in rossonero. Una scelta tecnico/tattica quella del Diavolo, considerando che l'idea di gioco di Marco Giampaolo prevedeva un modulo con due punte ed un trequartista: peccato che poi il trequartista non sia mai arrivato. Il club ha mostrato grande fiducia nei confronti del nativo di Almada, ma fin qui il giocatore non è riuscito a ripagarla.
NON BASTA - Processare Leao per il disastro del Milan 2019/20 sarebbe profondamente sbagliato: parliamo di un ragazzo giovanissimo catapultato in una realtà piena di problemi, un esonero ed una brusca, ma necessaria, modifica del sistema di gioco. Eppure, a prescindere dalle attenuanti, quello mostrato fin qui dal portoghese non è sufficiente: 13 presenze, 648 minuti, un assist ed un solo gol, tra l'altro a gara ormai conclusa. Un bilancio del genere potrebbe andare bene se il Diavolo disponesse di una squadra consolidata e piena di certezze, ma non è questo il momento e il periodo storico.
ATTEGGIAMENTI - Il ragazzo si farà, le qualità si intravedono, ma questo Milan può permettersi di aspettarlo? Tra l'altro, a peggiorare la situazione, ci sono stati anche i risvolti "social" non proprio benauguranti. Vedere un calciatore fumare e bere non è mai bello, soprattutto se parliamo di un giovanissimo che ha ancora tutto da dimostrare. Anche in campo, oltretutto, l'ex Lille non sempre ha convinto in termini di approccio, tant'è che Pioli, che inizialmente lo aveva scelto come titolare, lo ha spedito a lungo in panchina fino alla chance di Bergamo. Ci si augura che il portoghese venga presto inquadrato, anche a livello caratteriale, altrimenti la strada verso il successo, almeno al Milan, diventerebbe fin troppo ardua. Chissà che il ritorno di Ibrahimovic non possa aiutare anche il classe '99, non solo sul campo ma anche come solido esempio da seguire.

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