Tanto rumore per nulla. Il turnover non è bocciatura: le grandi squadre devono avere più titolari

Tanto rumore per nulla. Il turnover non è bocciatura: le grandi squadre devono avere più titolariMilanNews.it
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martedì 2 marzo 2021, 19:01Primo Piano
di Matteo Calcagni

L'esclusione di Romagnoli all'Olimpico, nello scontro diretto contro la Roma, ha creato fin troppo rumore rispetto alla mera realtà dei fatti. Il difensore di Anzio è sì uno dei protagonisti del Milan, ma questo non lo esclude da un logico turnover che può naturalmente verificarsi nel corso di una stagione lunga e particolare come quella attuale. Il capitano, con 2.350 minuti complessivi, è il quinto rossonero più schierato in questa stagione, e lo è nonostante abbia saltato interamente il primo blocco di partite tra settembre ed ottobre per via dell'infortunio del Mapei Stadium. Parlare di bocciatura per la panchina di Roma è francamente eccessivo, anche tenendo conto dell'importanza del match. Le grandi squadre, o quelle che vogliono diventarlo, devono poter contare su più titolari, anche nello stesso ruolo.

I TANTI ESEMPI DELLA STAGIONE - A centrocampo, almeno finché Bennacer non ha iniziato ad avere problemi muscolari, abbiamo assistito ad una discreta alternanza tra l'algerino e Tonali. Nel ruolo di esterno destro offensivo, con cadenza pressoché perfetta, si sono scambiati Saelemaekers e Castillejo, così come a sinistra (tra scelte e varie problematiche), abbiamo visto Rebic, Leao e anche Hauge. Insomma, in tutti il ruoli del campo, forse ad eccezione dei totem Gigio, Theo e Kessie, ci sono stati normali avvicendamenti. Il fatto che Romagnoli fino a Roma-Milan le abbia giocate tutte non significa che Pioli non possa mai pensare di sostituirlo. Il motivo è presto detto: fino all'arrivo di Tomori, considerando anche l'infortunio di Gabbia, non esisteva alternativa alcuna se non l'adattato Kalulu.

L'ARRIVO DI TOMORI E IL LOGICO TURNOVER - Maldini e Massara hanno deciso di ingaggiare Tomori per disporre di un nuovo "titolare" per la retroguardia. Non per fare le scarpe a Romagnoli, ma per permettere una logica turnazione anche in difesa. La turnazione non si applica esclusivamente in caso di infortuni, ma anche in situazioni variabili, come un calo di condizione o una specificità di livello tattico, a seconda della tipologia di avversari che si andrà ad affrontare. A Roma, contro elementi scattanti che non fanno della fisicità la loro arma principale, l'allenatore emiliano ha scelto (giustamente) di schierare il centrale inglese. Domani in campo ci saranno di nuovo Kjaer e Romagnoli, con il capitano di nuovo al suo posto. Una scelta che non è dipesa dal piccolo affaticamento di Tomori, dato che inizialmente si ipotizzava un turno di riposo del danese. Al Bentegodi si effettueranno nuove valutazioni, per un turnover che permetterà di giostrare le forze e mantenere la barra dritta in un calendario fitto di impegni.