Burgos si scusa per l'uscita infelice su Yamal: "Nessun intento discriminatorio"

Burgos si scusa per l'uscita infelice su Yamal: "Nessun intento discriminatorio"MilanNews.it
© foto di Pedro Rodriguez/Bernabéu Digital
giovedì 11 aprile 2024, 21:40Dall'Estero
di Manuel Del Vecchio
fonte tuttomercatoweb.com

In Spagna ha destato grande scalpore nelle ultime ore una battuta infelice di German Burgos. L'ex assistente di Diego Simeone, presente negli studi di un'emittente, ha risposto a chi elogiava le qualità del 16enne Lamine Yamal: "Se non dovesse andare bene (la sua carriera), finirà ai semafori", ha detto il Mono, un commento che ha provocato risate tra i commentatori e grande indignazione in tutto il mondo del calcio. I blaugrana hanno immediatamente reagito, annunciando che nessuno dei calciatori avrebbe parlato ai microfoni di Movistar dopo l'incredibile offesa.

L'emittente si è scusata in mattinata: "A causa degli spiacevoli commenti fatti da uno dei collaboratori di Movistar Plus+ nell'anteprima della partita di UEFA Champions League tra PSG e Barcellona sul giocatore Lamine Yamal, la nostra piattaforma si scusa pubblicamente. Condanniamo qualsiasi tipo di discriminazione e non consentiremo più che questo tipo di commenti venga espresso dai nostri lavoratori o collaboratori".

Anche Burgos si è scusato: "Non volevo ferire nessuno. Se qualcuno si è sentito offeso mi scuso pubblicamente. Non era mia intenzione insultare Lamine Yamal, il Barça, ​​i giocatori, la UEFA e danneggiare Movistar Plus. Ho fatto una battuta nel tentativo di elogiare le virtù, in nessun caso si trattava di discriminazione di un'etnia o classe sociale. Dopo aver trascorso così tanti anni nel calcio, sono entusiasta di vedere i giovani giocatori affermarsi. Ammiro soprattutto la quantità di nuovi talenti che il Barça sta facendo emergere perché credo che alla fine trionfi sempre la qualità. La mia intenzione non era quella di denigrare Lamine Yamal, anzi. Il calcio unisce tutto e tutti, per questo è lo sport migliore poiché non discrimina in base a sesso, razza, religione, disabilità, età o orientamento sessuale. Questo è ciò in cui credo"..