Due milanisti in finale ma tanto... Origi, Rebic e Adli: ora o mai più Stadio: basta con la melina di Sala

Due milanisti in finale ma tanto... Origi, Rebic e Adli: ora o mai più Stadio: basta con la melina di SalaMilanNews.it
giovedì 15 dicembre 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

MBappè e Messi, a voi due allora domenica per conquistare il prossimo mondiale. Ma forse l’accesso alla finale di Qatar 2022 è merito di qualche altro esponente dei Bleus. A cominciare da Theo Hernandez, splendido esecutore del primo sigillo, complicatissimo dal punto di vista tecnico e riuscito grazie a una rotazione del bacino strepitosa. Perfetta la sua performance da difensore dell’argine sinistro dove Hakimi e Zyech hanno provato a dettare legge. Giroud, oltre a consumarsi facendo schermo su Amrabat, ha schiantato un palo e sfiorato il gol con una girata al volo. Devo qui segnalare l’”abbaglio” del telecronista Rai, sostenuto da qualche “pisquano”, nell’insistere su un improbabile fallo da rigore in area francese commesso da Theo Hernandez. Marchisio e Adani, intervenuti nel commento durante l’intervallo, li hanno zittiti. Due milanisti in finale, chi l’avrebbe mai detto eh? Ma tranquilli, continueranno a sottovalutarli e a sostenere che gli “altri” sono “una squadra fortissimi”.  

ORIGI, REBIC E ADLI- Sono i tre che hanno partecipato dal primo giorno alla nuova preparazione. È a loro che si chiede di rodare subito il motore e di rendere al massimo nell’attesa del ritorno di Giroud e Leao e del recupero di Ibra che non è scontato e va monitorato giorno dopo giorno. Ecco un altro quesito: con Ibra dentro la lista Champions, chi è destinato a restare fuori? L’unico indizio ricevuto dall’amichevole con l’Arsenal è il test di Pobega terzino sinistro in assenza di Ballo Tourè, sostituto naturale di Theo. Che sia lui l’eventuale escluso? Probabile visto che la presenza di Serginho Dest e il recupero di Calabria consentono di disporre anche di qualche soluzione d’emergenza. Da quel che si capisce, Origi è tecnicamente di grande livello, gli manca la confidenza con il gol che per un attaccante non è un dettaglio secondario. Deve recuperarla se vuole incidere sul primo Milan del 2023. Da Rebic, che giusto un anno fa evitò una sonora sconfitta a Salerno, ci si attende un rendimento completamente diverso da quello modesto avvenuto nel primo tratto di stagione perché Leao rientrerà in ritardo rispetto al croato. Su Adli bisogna essere risoluti: il mezzo tempo di Verona non è sufficiente per esprimere un giudizio definitivo. I suoi primi passi nel precedente pre-campionato e qualche sprazzo contro l’Arsenal raccontano di una vivacità promettente. Qui la dico in modo chiaro: se CDK dovesse ancora attardarsi forse sarebbe il caso di puntare sul francesino, oltre che su Diaz.

MERCATO- Qui propongo un quesito a Maldini e Massara che conoscono alla perfezione la cifra tecnica del gruppo messo a disposizione di Pioli. Siete proprio sicuri che al contrario di quel che avvenne nel gennaio scorso, il Milan attuale -con Messias sceso di rendimento e Saelemaekers reduce dall’infortunio- non ci sia bisogno di un eventuale rinforzo migliorativo sulla tre-quarti? Non lo dico perché stregato dal Zyech che pure ha 29 anni e uno stipendio da Chelsea, lo dico perché, ad esempio, ho visto che nel ruolo del portiere le attenzioni si sono concentrate su Sportiello come vice Maignan a dimostrazione di una cura maniacale dei dettagli della rosa.

STADIO: BASTA RINVII- è bene dirlo ad alta: se il Comune in materia di nuovo stadio continua a lanciare la palla in tribuna, il Milan deve uscire allo scoperto e lanciare l’opzione Sesto San Giovanni. In caso contrario, sarà complice dei ritardi dell’operazione.