Giusto così. Fallimento uguale dimissioni. Il peggio deve ancora venire?

Giusto così. Fallimento uguale dimissioni. Il peggio deve ancora venire?MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Andrea Longoni

I nodi vengono sempre al pettine. La finale di Coppa Italia è stata in questo senso una fotografia perfetta. Premiata la squadra costruita con senso, competenza e un vero progetto di calcio. Sconfitta quella guidata senza alcun criterio sportivo, da dirigenti non all’altezza, tramite un lavoro privo di conoscenza e qualità. Alla fine, diciamocelo, è giusto così.

La vittoria del Bologna è anche dimostrazione che i soldi contano fino a un certo punto: il paradosso è che oggi i tifosi del Milan non chiedano investimenti folli, ma di acquistare competenza. Il tifoso supplica che venga rivoluzionata la dirigenza con scelte finalmente giuste, perché altrimenti, lo sappiamo, il prossimo anno sarà sulla falsariga di questo.

È incredibile la capacità di sbagliare sempre tutto. Anche a livello comunicativo. La risposta infantile di Scaroni a Boban, con il Presidente del Milan che rimanda all'ex calciatore e dirigente l'accusa di non capire di calcio. Come se andassi da Cannavacciuolo e lo accusassi di non saper cucinare un risotto. Come se andassi da Hamilton e gli dicessi che non è capace di parcheggiare in retro. Come se andassi da Sinner e gli dicessi che non è in grado di fare il rovescio. Assurdo, appunto.

Dopo la 15esima sconfitta stagionale Furlani finalmente si presenta ai microfoni, ma avrebbe fatto figura più bella a non farlo. Ripete, male, un copione preparato e invece di spiegare che cosa faranno ora, che intenzioni hanno, come pensano di ripartire, guarda l'orologio e dice è tardi. Metterci la faccia significa spiegare e non negarsi di fronte ai punti cruciali. Un amministratore delegato che parla (e ci mancherebbe altro) di fallimento dovrebbe anche rassegnare le proprie dimissioni, considerato il ruolo. Non può non cambiare mai nulla, non può rimanere sempre tutto così, arrivati a un punto di non ritorno.

Ma non si vede nemmeno lontanamente la determinazione di rimboccarsi le maniche e cambiare le cose. Dov'è il direttore sportivo? Basta perdere altro tempo. Basta tergiversare. E il nuovo allenatore? L'ennesima scelta mediocre e sbagliata, o questa volta ambiziosa? È ovvio che dopo aver disinvestito sulla figura del tecnico, serva andare sul migliore in circolazione. Ma sappiamo già che non lo faranno.

E non c'è limite al peggio. Che ne sarà di Maignan e di Theo? Come si risponderà all'offerta del Manchester City per Reijnders? Pulisic e Leao resteranno? Non è voglia di creare il panico, ma purtroppo un quadro sincero della situazione oggi al Milan.

Povero Diavolo, poveri milanisti.