Infortuni e... Jovic condizionano rendimento e mercato. Niente regali per Natale. La sentenza della Corte Europea cambia il volto del calcio

Infortuni e... Jovic condizionano rendimento e mercato. Niente regali per Natale. La sentenza della Corte Europea cambia il volto del calcio MilanNews.it
venerdì 22 dicembre 2023, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Non si possono fare previsioni né tantomeno pronostici, niente da fare. Continua la falcidia non solo di infortuni, ma di lungodegenze che condizionano qualsiasi riflessione, qualsiasi commento sul presente e sul futuro del Milan. Salernitana, Sassuolo ed Empoli parrebbero occasioni per una striscia positiva, ma la truppa è talmente rabberciata che si fa fatica a metterne insieme undici. Ovvio che il mercato di gennaio sia influenzato numericamente da questa situazione insostenibile: ogni giorno sembrano cambiare le priorità. 

In difesa continueranno a mancare Thiaw, Kalulu, il vice Theo e c'è Tomori a imminente rischio diffida. A centrocampo è fermo Musah, rivedremo Pobega a primavera inoltrata, Krunic è in rampa di lancio, Bennacer va in Coppa d'Africa. In attacco dà confortanti segni di risveglio Jovic, ma si ferma Okafor, dunque una punta resta indispensabile. Di Jovic si dice sia cambiato soprattutto nell'atteggiamento infrasettimanale, con un'applicazione e una costanza che stanno alla base del suo rendimento certamentre migliorato, rispetto alle prime uscite del tutto incolori.

Quindi, occhio e croce servirebbero almeno 3 giocatori, uno per reparto. Ripeto, almeno 3. Non è questione di merito, ma di numeri. Non è questione di soldi, ma di idee: non si può saccheggiare la Primavera, primo perché i ragazzi servono a Ignazio Abate, secondo perché i giovani vanno inseriti in un impianto che funziona e non in emergenza. Quello che è certo è che in queste Feste non si può pensare di fare alcun regalo, né alla Salernitana - tanto per cominciare - né a chi verrà dopo, Coppa Italia compresa. Certo è che in questo momento il turnover è inattuabile. 

La sentenza della Corte di Giustizia Europea che di fatto sottrae il monopolio a Fifa e Uefa, anche per quanto riguarda la compilazione delle liste dei giocatori da iscrivere alle loro competizioni, è destinata eccome a cambiare il mondo del calcio. Non stiamo a fare discorsi moralistici, di falsa etica e di falsi valori: sono anni ormai che l'obiettivo principale dei due massimi organismi internazionali del calcio, badano ai soldi prima che ai meriti. Basta guardare le formule delle coppe, le invenzioni di nuove coppe, le griglie dei Mondiali per Nazionali e per club: un minestrone in cui la vera impresa l'ha fatta l'Italia non qualificandosi per due edizioni consecutive alla kermesse planetaria, dove la porta è aperta a tutti. 

E' indiscutibile che la sentenza di giovedì 21 dicembre 2023 abbia cambiato le prospettive di questo sport: prima o poi manager, dirigenti e sponsor troveranno il modo di allestire una manifestazione credibile e concorrenziale rispetto alle Federazioni. Avrà soldi, seguito e partecipazione, statene certi. I comunicati che si susseguono (persino quelli che non sono stati emessi...) in queste ore sono circostanziali e in qualche caso ipocriti: resteranno tutti aggrappati alle scialuppe di Fifa e Uefa solo fino al giorno in cui transiterà il panfilo di una Superlega ben strutturata, poi saluteranno i mozzi e saliranno a prua e a poppa, tra ostriche e champagne. Nel frattempo è meglio suonare il violino o starsene zitti e buoni, in attesa del momento più opportuno.