Jashari top, Gimenez gol. Ciao Thiaw! Chi al suo posto... Il dubbio di Hojlund

La partita contro il Leeds ha lasciato buone sensazioni generali. Chiaramente tra gli osservati speciali spiccava Jashari. Lo svizzero ha avuto un impatto subito positivo, nonostante avesse soltanto un paio di allenamenti coi compagni. Personalità, tecnica, corsa, dinamismo, pulizia in ogni giocata: sembra un centrocampista davvero completo. Le premesse sono ottime. Nota positiva anche il gol di Gimenez. Il Milan prenderà un altro centravanti, ma il messicano merita fiducia: va servito come si deve e lui risponde presente.
Capitolo mercato. 2 i fronti principali in questo momento: il tema Thiaw con sostituto e quello legato al centravanti.
Partiamo dal difensore tedesco, una delle note più positive di questo pre campionato. Per caratteristiche è il centrale più adatto al modo di difendere di Allegri, tra quelli a disposizione. Utilizzato come si deve, a differenza di quanto successo un anno fa, a 24 anni ha tutto per imporsi ad alti livelli. Oltretutto ha i piedi buoni per impostare anche da dietro.
Perderlo sarà un peccato. E' di questo avviso anche l'allenatore. Dopodichè subentrano logiche economico-finanziarie: pagato poco, oggi è a bilancio per meno di 4 milioni. La plusvalenza derivante dalla cessione al Newcastle sarà enorme.
Comuzzo più di Leoni per sostituirlo. Centrale italiano, giovane, considerato potenzialmente molto forte: ma chiunque dei 2 arrivi avrà bisogno di tempo per ambientarsi e superare il peso della nuova maglia.
Sarà importantissimo partire subito forte in campionato: farlo cancellando un mese di lavoro con Thiaw, però, sarà un peccato.
In attacco, salvo colpi di scena, arriverà uno tra Vlahovic, che è sempre stato il primo obiettivo, e Hojlund, oggi molto più facile da prendere. Personalmente tra i 2 ritengo lo juventino più pronto a indossare la maglia del Milan e maggior garanzia in termini realizzativi rispetto al pur interessante attaccante dello United.
Analizziamone il profilo. A 22 anni, con le sue qualità, può realizzare gli step che potrebbero farlo diventare uno dei migliori a livello europeo. All'Atalanta e nel primo anno in Premier ha mantenuto un'ottima media gol, considerata anche la carta d'identità: una rete ogni 200 minuti di gioco. L'anno deludente è stato l'ultimo: gli sono serviti circa 500 minuti per timbrare (Zirkzee ha fatto leggermente meglio per media). Va detto che il contesto non lo ha di certo aiutato. La perplessità, che poi è anche quella del diretto interessato, riguarda la formula e cioè un trasferimento provvisorio, senza la certezza di essere riscattato.
Ci sono giocatori che nell'incertezza non riescono a rendere al meglio, soprattutto i più giovani. L'aspetto psicologico va considerato: la paura di fallire e di tornare indietro come un prodotto di Amazon sul quale si è cambiato idea o che ci si aspettava diverso, può incidere nelle prestazioni. A 30 anni te ne freghi, a 22 potresti risentirne.

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