La “diavoleria” che ha sedotto Napoli. Ibra decide da solo: faccia il mental coach. Derby Uefa: tocca a Maldini togliere ansia

La “diavoleria” che ha sedotto Napoli. Ibra decide da solo: faccia il mental coach. Derby Uefa: tocca a Maldini togliere ansiaMilanNews.it
giovedì 27 aprile 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Sono reduce da un viaggio in quel di Napoli per partecipare alla trasmissione de “il bello del calcio” e ho colto che al di là delle feste seguite già al successo sulla Juve e che ci saranno nei prossimi giorni, c’è un sentimento di grande amarezza nella tifoseria napoletana. Pensavano, il giorno del sorteggio, che fosse capitato loro il rivale più comodo cullandosi sui ritardi accumulati in classifica dal Milan. Ho provato a spiegare ad alcuni uomini di buona volontà quale è stata la chiave di volta di quelle due sfide, non orientate dagli arbitri, ma solo e soltanto dal talento di un paio di fuoriclasse (Maignan e Leao) e dall’abilità del piano partita di Stefano Pioli. Pioli ha capito al volo che il lato scoperto del Napoli di Spalletti era quello lasciato da Di Lorenzo che è uno che partecipa attivamente alla costruzione del gioco e alla fase offensiva. Perciò ha detto a Leao: non ti curare di tornare sempre a coprire Di Lorenzo. E quando è stata conquistata palla, Leao ha fatto la differenza. Prendo spunto da questo dettaglio per immaginare che anche nelle prossime due sfide con l’Inter, sarà decisivo studiare una mossa diversa visto che Simone Inzaghi non ha l’abitudine di cambiare registro tattico.

CASO IBRAHIMOVIC- Ibra si stava scaldando e c’è da scommettere che avrebbe giocato gli ultimi 10-15 minuti contro il Lecce. Vederlo tornare sulla panchina e accasciarsi sfiduciato per l’insulto muscolare al polpaccio mi ha fatto un certo effetto. Non so quello che deciderà Ibra a fine stagione ma so bene che toccherà solo a lui prendere la decisione giusta. Nessuno può e deve dirgli cosa fare nel suo immediato futuro. Non ho consigli da dargli, ho invece un auspicio. Secondo me Zlatan può ancora essere utile al Milan, allo stesso Pioli, e al progetto di una squadra giovane che sta scalando un gradino alla volta e la prossima sarebbe la seconda puntata di una carriera semplicemente straordinaria. Ibra sa benissimo che a Milanello per lui i cancelli saranno sempre aperti anche se dovesse cambiare ruolo. L’ideale, per me, sarebbe quello di mental coach.

IL RUOLO DI MALDINI- Paolo Maldini è uno di quelli che hanno partecipato al precedente del derby di Champions league e hanno consumato molte ore senza riuscire a dormire in quelle settimane del 2003. Per questo motivo credo che sia il più indicato per suggerire la preparazione giusta a quelle due sfide. A Milanello il maggior numero di rossoneri sono dei debuttanti in un clima di questo genere: è un piccolo aiuto. Ma diventerà fondamentale non farsi condizionare da ansia, angoscia e aspettative perché la differenza tra il 2003 e il 2023 è la seguente: allora chi avesse perso sarebbe andato incontro alla delusione del pubblico e alle frustate della critica (a Cuper costò la panchina). Per il nuovissimo Milan di Pioli e Maldini non è e non può essere così perché squadra e club sono andati già oltre i loro piani, i loro limiti e anche quelli che Maldini stesso definisce “i nostri parametri”. Questa serenità di fondo dev’essere la benzina nel motore del Milan. È la stessa serenità mentale che il gruppo rossonero ha dimostrato a Napoli giocando in un clima molto tossico che ha finito con l’avvelenare le teste e i muscoli degli uomini di Spalletti.