Cosa si deve imparare dall’Inter: servono uomini, non solo campioni. La cura dimagrante voluta da SC

Prima di dedicarsi all’attualità bisogna fare i conti anche con il successo epico raggiunto dall’Inter nella semifinale di Champions league contro il Barcellona. Non va trascurato un aspetto che non è squisitamente calcistico, tecnico ma semplicemente temperamentale, le grandi doti del gruppo di uomini fatti e finiti che decidono, tutti insieme, dopo aver vissuto una settimana infernale (le tre sconfitte tra Bologna, derby e Roma), di rialzarsi e di andare incontro alla gloria. Questo significa che nel costruire una squadra, o nel puntellarla come servirebbe nel caso del Milan, le qualità umane (vecchio pallino di Arrigo Sacchi) sono le più preziose, persino prevalenti rispetto a quelle calcistiche. Aggiungo a tal proposito: trovare stimoli dal successo altrui, per chi vive la concorrenza negli affari come nello sport, senza deprimersi e fustigarsi ogni santo giorno, è da persone di razza speciale. Spero che a casa Milan raccolgano questo messaggio.
Per costruire un gruppo così solido occorrono uomini capaci di parlare anche al cuore delle persone oltre che migliorare il loro specifico talento. Di qui, per tornare al Milan, passa la scelta del prossimo allenatore. Continuo a prendere nota di alcune riflessioni che mi arrivano sul conto di Sergio Conceiçao e che sono tutte da condividere. La prima, per esempio: lunedì sera, dopo l’ennesimo ribaltone con il Genoa, il tecnico ha riunito attorno a sé tutto il gruppo che ha fornito una pubblica dimostrazione di grande compattezza. Non è un aspetto formale. È uno dei requisiti essenziali in una squadra di calcio, specie dopo aver vissuto le note divisioni dei mesi precedenti (episodio cooling break e litigio con Calabria). Seconda riflessione: Walker, in una recente intervista, ha riferito dell’ossessione del Milan nel far pesare i calciatori tutti i giorni. Non è una fissa di SC, è un metodo condiviso da altri allenatori tipo Antonio Conte, tanto per fare una citazione doc. Grazie a questo metodo Mike Maignan è dimagrito di recente e credo che il suo rendimento, accresciuto in questa fase finale della stagione, sia anche da mettere in relazione al migliorato stato fisico. Idem per Luka Jovic.
Da questi appunti raccolti viene fuori un possibile scenario futuro secondo il quale, nel caso di successo della Coppa Italia e di conferma del clima positivo a Milanello, potrebbe valer la pena confermare SC alla guida del team senza dover ricominciare da capo con un altro allenatore, un altro metodo di allenamento, un altro sistema di gioco. Anche perché nella prossima stagione, cominciare subito e bene, mentre Inter e Juve sono reduci dalle fatiche del mondiale per club, sarebbe cosa buona e giusta. Mi rendo conto che si tratta di una suggestione notevole. Personale osservazione: sarebbe una mossa azzardata con qualche pro e qualche contro. Nel frattempo provvedere al prolungamento dei contratti di Maignan e Theo, sarebbe una ulteriore spinta a ricomporre quel clima di cui parlavo in apertura a proposito dell’Inter e del contributo di alcuni veterani (Sommer e Acerbi per fare solo due citazioni in proposito).

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