La ricerca del vice Kessiè in grave ritardo. Leao sostituito? Ora c’è concorrenza (Origi). Caro Pioli, i tifosi pensano di vincerle tutte…

La ricerca del vice Kessiè in grave ritardo. Leao sostituito? Ora c’è concorrenza (Origi). Caro Pioli, i tifosi pensano di vincerle tutte…MilanNews.it
giovedì 25 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Ci sono tre questioni all’Ordine del giorno e vorrei trattarle tutte e tre con lo stesso spazio.

Comincio dalla prima: il sostituto di Kessiè. Da quando il Milan ha preso cognizione della decisione del centrocampista di lasciare a fine stagione il Milan e di puntare ad altro, stipendio e commissioni più ricche? Da almeno quattro-cinque mesi. Benissimo. Il fatto che ci si riduca agli ultimi giorni di agosto per tentare di mettere una “toppa” all’infortunio di Krunic, già di suo un “adattato” al ruolo di centrocampista, nasconde qualche errore di valutazione. Avverto: che non salti in mente a nessuno, e dico nessuno non pensando ai consumatori di Milannews, ma agli esperti e agli addetti ai lavori, di addebitare tale ritardo al mese impiegato da Elliott per rinnovare il contratto a Maldini e Massara. Perché se avessero pensato che quella di sostituire Kessiè fosse stata la priorità, avrebbero battuto altre strade oltre quella, abbandonata con qualche settimana di ritardo, di Renato Sanches. Secondo me il retro-pensiero è stato il seguente: “noi dobbiamo migliorare sulla tre-quarti”, perciò hanno puntato sul belga trascurando sia il 7 (qualcuno meglio di Messias c’è sicuramente ma qui c’è di mezzo il budget a disposizione) che appunto il centrocampista.

Seconda questione: Leao. Anch’io, e sono in ottima compagnia, trovo che la sostituzione a Bergamo di Leao sia stata prematura anche perché qualche minuto prima ha sfiorato il gol-prodezza con tiro a giro che sarebbe diventato il gol della domenica oscurando quello del georgiano di Napoli. Poiché ho stima di Pioli, mi chiedo: perché l’ha fatto? La mia risposta è la seguente: perché quest’anno Leao ha molta più concorrenza rispetto allo scorso anno. A cominciare da Rebic assente tutto il torneo scorso e che rende meglio in quella posizione, per finire a Origi.

A proposito di quest’ultimo aggiungo: chi ne osserva gli allenamenti sostiene che sta lievitando nella condizione e qualche “assaggio” del suo talento lo abbiamo visto a Bergamo con quel doppio slalom con dribbling in area di rigore dell’Atalanta. Quanto al rinnovo del contratto di Leao è inutile far finta di niente: il silenzio sull’argomento da parte di casa Milan non è un segnale incoraggiante, poche storie. Quasi quasi ci sarebbe stato da augurarsi l’arrivo di qualcuno disposto a pagare la famosa clausola così da consentire all’area tecnica di utilizzare i 150 milioni per un potenziamento super del team. C’è chi immagina che a settembre, con l’arrivo di Cardinale, la trattativa possa decollare. Se ci fosse questa possibilità, Maldini e Massara avrebbero già messo in calendario l’incontro con chi di dovere per trattare il rinnovo. E invece sappiano che i prossimi “convocati” saranno Bennacer e Krunic.

Terza questione: cambio delle aspettative. L’anno scorso ogni successo e persino qualche stentato pareggio veniva salutato con pacche sulle spalle e giudizi incoraggianti. Quest’anno al primo pari è partito il funerale di prima classe! Meravigliarsi di questa metamorfosi credo sia da ingenui oppure da inesperti della materia. Ogni successo ha comportato un aumento vertiginoso di aspettative per la stagione successiva. Di qui anche un pareggio, largo e convincente per certi aspetti, come quello di Bergamo, è diventato materia di insoddisfazione sui social. Dico a tal proposito che soltanto se il Milan riuscisse a migliorare la perfomance della passata stagione resterebbe in cima alla classifica lottando per i primi posti. E la spiegazione è la seguente: 1) perché la concorrenza (Inter, Napoli, Roma, anche la Juve quando recupera i suoi pezzi da novanta) è aumentata e si è rinforzata; 2) perché la stagione anomala è un mistero del quale scopriremo i rischi giorno dopo giorno; 3) perché saranno gli infortuni -e ne abbiamo contati già troppi- a scandire il rendimento.