Monza, Atalanta, De Ketelaere, Maignan, Bennacer, Leao...: bisogna esorcizzare qualche paura di troppo

Monza, Atalanta, De Ketelaere, Maignan, Bennacer, Leao...: bisogna esorcizzare qualche paura di troppoMilanNews.it
venerdì 24 febbraio 2023, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Il nuovo modulo ha aggiustato un po' le faccenda, ha sistemato qualcosa: solidità, compattezza, maggiore protezione insomma, con la bella scoperta Thiaw. Tutto ciò non basta, comunque. A parte la notte di Champions, le vittorie su Torino e Monza sono state esteticamente molto povere, nel primo tempo con i granata e nella ripresa in Brianza, sebbene - come ricorda Pioli - fossero due avversari in forma e piuttosto rognosi. Sta di fatto che la sofferenza è stata grande, benché 3 vittorie e altrettanti clean sheet abbiano restituito fiducia e seppellito quella brutale crisi di gennaio. 

Al di là del valore di Torino e Monza, soprattutto nell'ultima partita è il Milan ad aver sbagliato troppo, tecnicamente, riuscendo a impostare poco e male e concludere ancora peggio. Vero che la squadra si è unita e ha finalmente reagito, dimostrando carattere e volontà, ma insomma in questi 3 anni ci siamo abituati a prestazioni importanti sul piano del gioco. Avevamo soprattutto toccato con mano una crescita dei livelli generali. Striscia ancora la paura, in attesa di recuperare in toto la condizione ottimale. 

La stessa paura che forse rallenta i rientri di Bennacer e Maignan. Ricadute, campo di San Siro in pessime condizioni, impegni importanti ravvicinati, continuano a far slittare i tempi per rivedere in azione due capisaldi dell'impianto, il portiere e soprattutto il geometra che - in questa fase complicata nelle ripartenze - sono fondamentali. Tatarusanu ha fatto bene di recente, ma è proprio da lì che difetta la prima fase dell'impostazione: i piedi non sono quelli di Mike. 

La stessa paura che attanaglia DeKetelaere, goffo e smarrito. Non so perché ci ostiniamo a chiamarli "investimenti" se poi pretendiamo di guadagnarci subito. Si investe a medio-lungo termine con i giovani, è così da sempre e in tutti i campi della vita. Non starò a ripetere i casi di Calabria, Tonali, Leao, né tanto meno a fare paragoni con giocatori di altre squadre (che hanno qualche anno in più di CDK, tra l'altro). Dico semplicemente che molti fattori contribuiscono prima alle difficoltà, poi allo sblocco mentale di un ragazzo. Thiaw è più pronto, ha un carattere diverso come ciascuno di noi ha un carattere diverso dagli altri. C'è chi ci mette poco, chi ci mette molto, chi non ci mette proprio. Pensavamo di aver fatto bingo con Piatek e Paquetà: preferiamo adesso attendere che un investimento da 35 milioni maturi e sbocci, piuttosto che sfiorisca subito. 

E poi ci sono le mille paure intorno a Leao: gol e assist a raffica da esterno sinistro d'attacco, solo una collezione di zeri da seconda punta. In realtà e da Salerno che condizione fisica e mentale di Rafa sono in riserva, il ruolo può c'entrare ma non del tutto. Così striscia il timore che le lungaggini nel rinnovo possano dargli pressioni ed energie negative.

Insomma, tutto un mondo di paure a Milanello. Che poi si trasferiscono sul campo. Il coraggio invece ha riportato a un atteggiamento conosciuto, a 3 vittorie, a un ritrovato spirito e con esso fiducia, punti di riferimento, consapevolezza. Bisogna fare l'ultimo salto in avanti, scavalcando brividi e timori, per ritrovare la carica perché la tremarella non aiuterebbe contro un avversario così libero e spregiudicato, l'Atalanta, da puntare di nuovo alla Champions. Contro Gasperini e i nerazzurri c'è bisogno di lasciare a casa i ma e i però, portando a San Siro solo i così.