Platone può aiutare Pioli, atteso dalla prova più dura. Confortato dalla prestazione di Bergamo. Fame, spirito, voglia mai smarrite

Platone può aiutare Pioli, atteso dalla prova più dura. Confortato dalla prestazione di Bergamo. Fame, spirito, voglia mai smarriteMilanNews.it
mercoledì 24 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Finalmente! Dal 13 febbraio non riuscivano a dire o a scrivere che il Milan sia dietro, costretto a inseguire. Ora non par loro vero.
E siamo alla seconda di campionato. Mi aspettavo anche di leggere che le squadre in testa siano padrone del loro destino. E siamo alla seconda di campionato. Dallo stadio di Bergamo, non sono uscito deluso per il risultato. Forse perché il Milan è stato in svantaggio troppo a lungo, con conseguente, logorante sofferenza. Una sconfitta, visti gli sconclusionati commenti dopo l’1-1, avrebbe aperto ancor più assurdi processi e la più frenetica caccia al colpevole. Avrebbero finalmente sorriso quelli convinti che lo Scudetto numero 19 appartenga alla fascia "I miracoli del calcio!". Quindi accetto il pareggio, forte della convinzione di aver assistito a una prestazione autorevole sul piano del gioco, di aver applaudito una squadra che ha comandato il match.

Ho visto le partite della Roma e della Juventus, aumentando la certezza che oggi sia ancora notevole la differenza quanto a fluidità di manovra, a favore del Milan. Tornando a Bergamo, peccato che, soprattutto nel primo tempo, sia mancata la necessaria efficacia e precisione negli ultimi 20 metri. Qualcuno ora critica la scelta di Diaz e di Rebic, dimenticando che tutti, o quasi, fossero d’accordo sulla decisione di Stefano Pioli circa la conferma del reparto offensivo dopo la brillante prestazione contro l’Udinese. Anche sul piano della fame, dello spirito, della applicazione, della voglia di stupire ho visto il Milan che ha conquistato, con merito, lo Scudetto. Dopo il pareggio, qualcuno forse si sarebbe aspettato un altro sforzo per chiudere la partita, ma i rossoneri avevano speso molto sul piano psicofisico per tentare di raggiungere il pareggio. Poi il finale ha visto la squadra aver un poco perso la sua identità di gioco, con tanti elementi in campo che non si conoscono ancora a fondo.

Mi permetto anche di dire che non mi abbia del tutto convinto la scelta di togliere Leao. È vero che non abbia giocato la sua miglior partita, ma, soprattutto con Hateboer ammonito, e avrebbe dovuto essere espulso, gli strappi di "Prova a Prendermi" Leao sarebbero stati certo molto utili alla manovra d’attacco. Ora Pioli è atteso da una prova che lo aiuterà, come da lui stesso confessato,a crescere ed a alzare il livello della sua professionalità. Quella di cominciare una rotazione intelligente e funzionale che comunque non debba  far perdere mai l’identità di gioco, il vero… fuoriclasse della squadra. Nello stesso tempo, impedire che gli esclusi possano calare le motivazioni o gli stimoli. A Pioli, ormai famoso per i cartelli negli spogliatoi, ne vorrei regalare uno da esporre per aiutarlo nel suo lavoro e soprattutto come monito, per i suoi Ragazzi. Sono parole del filosofo Platone: "Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti!".