...La pazienza è finita: è il momento di cambiare

...La pazienza è finita: è il momento di cambiareMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
lunedì 17 settembre 2012, 21:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

I bonus sembrano essere finiti, le critiche arrivano da ogni dove, il gioco latita ed Allegri è un uomo sempre più solo al comando.
Se Galliani continua a predicare calma ed a sostenere l'allenatore che ha scelto lui stesso, la pazienza dei tifosi, di quello numero uno su tutti, sembra essere arrivata al limite. Il tecnico toscano è atteso alla prova del nove, la stagione che ci dirà di che pasta è fatto il Conte Max, ormai privo dei giocatori che vincevano da soli e costretto a dare gioco ed anima ad un Milan nuovo e da plasmare.
La sconfitta con l'Atalanta ha aperto ufficialmente il processo ad Allegri, criticato ormai da tempo da una frangia della tifoseria che in lui non si rispecchia, il toscano sabato ha fatto perdere la pazienza anche ai suoi sostenitori più accaniti. Chi scrive, da questa pagine, non ha mai smesso di predicare calma, confidando nelle capacità di Max l'acciuga, ma quanto accaduto sabato ha dell'incredibile. Non è solo la sconfitta, non è solo la mancanza di gioco, per quello ci vorrà del tempo, ma è qualcosa di più intimo alla squadra, di più alto rispetto al rincorrere un pallone. Il livornese dopo la partita si è tirato la zappa sui piedi appellandosi alla mancanza di coraggio di una squadra sin troppo timorosa e poco sicura di sé. Allora ci chiediamo chi, se non lui, debba infondere fiducia nei giocatori e spingere il gruppo a dare qualcosa in più. Ci chiediamo come si può chiedere coraggio a giocatori giovani e disabituati alla pressione di San Siro, se proprio chi lo predica poi razzola malissimo con i cambi, richiamando in panchina un El Shaarawy finalmente voglioso ed intraprendente per inserire un Bojan spaesato. Perché non rischiare le tre punte quando la squadra è sotto, perché non provare a cambiare modulo in corsa, intestardendosi su un 4-3-1-2 che convince sempre meno con i nuovi interpreti.
Poco tempo fa da queste pagine chiedevamo pazienza, sì perché per cambiare fisionomia e filosofia ad una squadra tutta nuova ci vuole del tempo, è vero, cambiare  modulo e stile di gioco richiede lavoro in allenamento e olio per meccanismi tutti nuovi. Non chiediamo miracoli a Massimiliano Allegri, non ci aspettiamo di vedere il gioco fluido e spettacolare del primo Milan ancelottiano, o il pressing e la supremazia di quello sacchiano, chiediamo solo di non avere paura di cambiare. Chiediamo al livornese di osare almeno quando le cose non vanno per il verso giusto, di sperimentare, di provare, di mutare volto ad una squadra che ha gli occhi del terrore, che vaga senz'anima per un campo che sembra incutere timore.
Basta alibi, gli addii ci sono stati e sono stati pesanti, ma è arrivato il momento di lasciarseli alle spalle, di  motivare chi è presente oggi, di spronare ogni singolo giocatore a dare il 110%, perché solo così potranno arrivare i risultati. E' arrivato il momento che Massimiliano Allegri "prenda la squadra per le palle" (ci perdonerete l'espressione colorita, ma è quella che rende al meglio l'idea), è il tempo di metterci carattere e grinta, rigidità, di assumersi dei rischi, è il momento di cambiare.
Max l'acciuga deve avere il coraggio di cambiare modulo, di gettare in campo solo chi merita davvero di giocare, di rinunciare anche alle pochissime stelle rimaste, se necessario, perché questo Milan non ha bisogno di nomi, ma di grinta e corsa a volontà. E' arrivato il momento di far sedere in panchina Boateng se è quello di sabato pomeriggio, perché guardare un giocatore con quei mezzi che pensa solo al proprio tornaconto personale, che cerca solo giocate impossibili e non si degna di rincorrere gli avversari in fase difensiva aprendo varchi per il gol (Cigarini lo ringrazia ancora), è svilente. Il ghanese è uno dei pochi veri uomini di spessore tecnico che è rimasto, ma non è nè Ibrahimovic, né Kakà, è un ottimo giocatore che deve ancora dimostrare molto per meritare i gradi di campione, che lo sarà solo nel momento in cui capirà che la grinta e la corsa sono le sue armi migliori, molto più che il tiro e la fantasia.
Massimiliano Allegri deve avere il coraggio che chiede alla sua squadra, solo così i suoi ragazzi lo seguiranno, il livornese deve dimostrare di essere un allenatore da Milan, deve tirare fuori gli attributi, ed urlare dietro ad ogni suo uomo per farlo rendere al meglio. Il Conte Max deve cambiare registro ed in fretta, deve cambiare modulo e stile di gioco, deve cambiare atteggiamento, deve avere più coraggio, perché i bonus sono finiti ed anche chi ha sempre creduto in lui inizia a porsi delle domande.

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