Ultrà Genoa: "Col Milan tensioni alle spalle, Salvini non lo sapeva?"

Ultrà Genoa: "Col Milan tensioni alle spalle, Salvini non lo sapeva?"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 21 gennaio 2019, 11:48Le Interviste
di Salvatore Trovato

"Da qualche anno, Genoa-Milan non è più una partita a rischio. Salvini avrebbe dovuto informarsi meglio. Spostarla al lunedì pomeriggio è stato un errore". Il quotidiano La Repubblica ha intervistato Massimo Leopizzi, detto "Leo", leader del tifo rossoblù più estremo. Gli ultras genoani diserteranno lo stadio in segno di protesta: "Quella storia dolorosa (l’omicidio di Vincenzo Spagnolo, avvenuto nel ’95) stava per diventare un buon esempio per tutti. Adesso potrebbero riaccendersi tensioni che ormai ci eravamo lasciati alle spalle”. Come detto, il clima tra le due tifoserie è molto più disteso rispetto al passato: “Il punto più importante è stato l’atteggiamento di Cosimo Spagnolo, il padre di ‘Spagna’: quell’uomo non hai mai perso occasione per invocare la pace, per cancellare dalle menti di noi tutti la parola vendetta. Del gruppo dei milanisti che partecipò a quell’agguato, nessuno frequenta più la Curva Sud. E la maggior parte dei genoani coinvolti negli incidenti dopo l’omicidio, oggi ha più di cinquant’anni. In una notturna a Milano, uno dei nostri viene arrestato dalla polizia.

Mi telefona il Barone in persona: “Se volete, abbiamo tra i nostri un avvocato”. Uno giovane, bravissimo. Che il giorno dopo in tribunale fa un ottimo lavoro". La chiave di tutto è a Scampia nel giugno 2014, funerali di Ciro Esposito: "Ogni gruppo di tifosi rendeva omaggio. A un certo punto ecco dieci dei nostri, e dieci milanisti. La cosa non era preparata, però nessuno si è tirato indietro. Abbiamo marciato insieme. È da un po’ che i milanisti hanno smesso di cantare: “Uno di meno”, riferito a Spagna. E poi hanno dedicato uno striscione allo “Squalo”, uno dei nostri, morto 2 anni fa. Col Barone e Lucci ci sentiamo al telefono prima delle partite".