Al Milan manca l'impronta del tecnico. Contro il Malaga l'esame di flamenco da non sbagliare
Un tornado, di quelli capaci di risucchiare qualsiasi cosa al proprio passaggio. Ecco lo status del Milan in attesa di scendere in campo questa sera contro il Malaga in una delle tante notti europee. Esattamente come il fenomeno meteorologico, la fase negativa di questo Milan non risparmia nemmeno i campioni che invece dovevano essere lo scudo contro il passaggio del vortice. Già, perché in attesa di poter emettere un verdetto finale, ora esaminiamo le prove di quello che appare un reato. Occhi puntati su chi, risparmiato dalla ghigliottina estiva costruita per ripianare i bilanci, doveva assicurare qualità e quantità di gioco così da evitare il naufragio della nave rossonera. Boateng, Pato, Ambrosini, Abbiati, Nocerino, giocatori abituati comunque ad essere leader, titolari di una squadra che aveva sfiorato lo scudetto. Il nuovo obiettivo non poteva essere la competizione ad armi pari con le altre favorite, ma questo è stato lampante dopo le prime prove di campionato, ma il Milan non pensava nemmeno di ritrovarsi nel baratro della zona retrocessione dopo otto giornate. Un risultato così negativo lo si ricorda solo nell’anno della retrocessione in B, da allora è passato un trentennio e i tifosi speravano di aver archiviato quello stato d’animo di puro patema che li aveva accompagnati negli anni bui. Nell’era Berlusconi si sono affrontati molti momenti difficili, ma il Milan è sempre riuscito a sopperire alle mancanze di un settore potenziandone altri. Ora che tutto appare in stallo, ora che si attende come manna dal cielo l’ingresso in società di nuovi capitali per poter intervenire sul mercato, la squadra sembra non avere la forza per uscire dal baratro, nel quale è piombata insieme al proprio tecnico. Allegri è in stallo, in equilibrio precario sul confine tra fiducia e addio. Che siano sue le colpe? Forse. Da un allenatore ci si aspetta che possa lottare con le forze che ha a disposizione fino allo stremo. Da Allegri quest’anno ci si aspettava un’impronta decisa sulla squadra, ma ancora, tra i vari cambi di modulo apportati in corsa, non si vedono risultati decisi. Forse però non è colpa del tecnico: ritengo che giocatori esperti come quelli che vestono la casacca rossonera debbano poter affrontare ogni situazione con la giusta impostazione tattica, a prescindere dal proprio tecnico.
Perché non stiamo contestando il modulo scelto, ma l’intensità di gioco, i movimenti a casaccio, le sbavature che consentono agli avversari di insinuarsi e far male.
Un concorso di colpa che non lascia spazio ad alibi, che non tollera altri sbagli, che pretende un cambio in corsa: o cambia l’atteggiamento o salta la panchina. La scossa ai giocatori in “ritiro punitivo” è stata data anche dai tifosi, che nel faccia a faccia con Allegri e squadra hanno cercato di ricordare quali sono i valori che loro stessi si aspettano vengano rispettati dagli interpreti del gioco rossonero.
In molti in questi giorni parlano di amore per la maglia, di orgoglio nell’indossarla, come può un giocatore che gioca in una delle squadre più importanti al mondo non sentire il richiamo della sua storia gloriosa?
Fatto sta che questa sera contro il Malaga i riflettori saranno puntati sull’unica cosa che conti in questo momento: il risultato. Non ci sarà spazio per osservare un bel gioco che non porti alla vittoria. Non ci saranno occhi per campioni in lenta ripresa, per numeri da giocoliere, per gol eclatanti, se questi non coincideranno con i tre punti in palio.
Allegri avrà l’arduo compito di indovinare l’undici migliore da contrapporre alla squadra di Pellegrini. Il rientro di Pato apre nuove spiragli, anche se non è dato per certo che possa partire titolare. La sua storia ci insegna che contro le formazioni spagnole il papero si esalta, riuscendo a concretizzare le occasioni a disposizione. Il Milan ha bisogno del talento de brasiliano per rialzarsi dalla lunga serie di prestazioni opache, o forse si aggrappa proprio a questo per cercare di cancellare i brutti ricordi collezionati fino a qui. Non sarà sufficiente però, il Milan dovrà trovare l’equilibrio mancante in ogni reparto, deve poter imporre il proprio gioco, non deve attendere l’avversario, anche perché la solidità difensiva di questi tempi non è di casa a Milanello. Ci vuole il miglior Milan possibile, le migliori motivazioni possibili per liberarsi dei fantasmi accumulati fino a qui. Allegri incassa la fiducia della società, ma in cuor suo sa di trovarsi di fronte ad un bivio. Un buon risultato contro il Malaga potrebbe ridare vigore ai ragazzi per la sfida di sabato contro il Genoa: ultimo crocevia di una stagione che in caso di sconfitta in molti vorranno dimenticare.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati
Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan

