Da Inzaghi a Cassano. Storie diverse legate al Milan da un'unica passione: scrivere la storia

Da Inzaghi a Cassano. Storie diverse legate al Milan da un'unica passione: scrivere la storiaMilanNews.it
© foto di Giulia Polloli
mercoledì 7 settembre 2011, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Tuttoverbania.com ed EcoRisveglio.

Ne hanno parlato tutti: addetti ai lavori, tifosi, giornali e tv, ne hanno parlato i cuori rossoneri che hanno riempito pagine virtuali con commenti e considerazioni. L'esclusione di Filippo Inzaghi dalla lista Champions ha lasciato molti strascichi nella settimana che prelude all'inizio del campionato. Già, perché venerdì il Milan scende in campo nella sua S.Siro contro la Lazio, ma questa non è, o almeno non sembra ancora essere, la notizia del giorno.
La storia di SuperPippo ha consumato fiumi di inchiostro e ha fatto incendiare gli animi: ma tutto questo tanto non può cambiare le decisioni, ponderate, di Allegri.
Allegri che ora appare più che mai concentrato alla prima nella scala del calcio, consapevole di avere qualche assenza importante proprio nel reparto offensivo: Ibrahimovic non è ancora certo di aver recuperato l'infortunio alla caviglia, Inzaghi non è ancora disponibile così come Robinho, rientrato anzitempo dalla Seleςao per un problema fisico. Insomma, paradossalmente è proprio il reparto avanzato, considerato addirittura problematico per la sovrabbondanza di uomini, ad essere già nell'occhio del ciclone. Si profila dunque un'altra porta spalancata per l'inossidabile Cassano, che ora più che mai qualcuno benedice per la lungimirante scelta di non abbandonare casa Milan in cerca di altre fortune.
Cassano rinato e ritrovato anche grazie alla fiducia di mister Prandelli, che fortemente l'ha rilanciato nella sua Nazionale scesa in campo ieri contro la Slovenia.
A beneficiare di tanta grazia ovviamente è in primis proprio il Milan, che si ritrova dunque un campione mai completamente persosi nelle sue eclettiche "cassanate", borderline per qualche periodo, ma che ora sembra aver definitivamente messo la testa a posto. Sarà la paternità, sarà la famiglia rossonera che gli si è stretta attorno, saranno le responsabilità messe sul piatto della bilancia, come contrappeso alle sue enormi potenzialità, sarà la voglia di chiudere un capitolo di una storia e aprire la scrittura delle vere memorie: Fantantonio è tornato e veste ancora la casacca rossonera.
Il Milan dunque si appresta a scendere in campo per mostrare a tutti quel tricolore appuntato sul petto, con l'obiettivo di raggiungere al più presto un altro successo e un altro ancora, per arrivare così alla tanto agognata seconda stella, da raggiungere ovviamente prima dei cugini nerazzurri. Ma non è solo questo l'obiettivo del Diavolo.

Perché dopo l'esordio in campionato ad attendere la squadra di Allegri c'è il Barcellona, vero banco di prova d'inizio stagione. I rinforzi a centrocampo sono arrivati dalle ultime giornate di mercato, Aquilani e Nocerino, che oggi per la prima volta sarà schierato agli ordini di Allegri. Qualcuno tentenna, qualcuno rimpiange altri nomi, qualcuno guarda già a gennaio, qualcuno spera che i risultati in Champions possano favorire l'arrivo di qualche big: il mercato invernale dello scorso anno in effetti cambiò faccia al Milan. Ed è quel Milan ad essere ancora sulla cresta dell'onda, è quel Milan ad essere ancora, almeno per ora sulla carta, la squadra da battere.
Sembra paradossale tornare a parlare di mercato a soli pochi giorni dalla chiusura di quello estivo. Ma sono tante le voci che si rincorrono e che, ancora una volta riguardano il Milan. Non si placano quelle che riguardano Kakà e il suo ritorno a Milano. Si erano spente e ora sembrano viaggiare veloci quelle che vogliono Balotelli al Milan per gennaio, soprattutto legate all'ipotesi di addii illustri là davanti. Poi l'infortunio di Ganso con la maglia del Brasile che sembra intiepidire e quasi raffreddare le piste che hanno portato a lui nei mesi scorsi.
Non c'è insomma un attimo di pace, il calcio giocato è stato di gran lunga surclassato da quello parlato, scritto e chiacchierato, un fantacalcio virtuale, dove tutti si sentono più protagonisti che mai.
Ma basterà quel fischio lungo e deciso venerdì sera per riportare tutti a proiettare i loro pensieri su un campo, sul verde mantello di cui si è coperto S.Siro, sulle gesta reali dei campioni iridati, verranno dimenticati i vari Ganso, Kakà, Balotelli, Fabregas, Hamsik: basteranno le gesta dei nostri Cassano, Seedorf, Nesta e Abbiati a riconfermare l'amore per questa squadra e il sostegno che tutti noi, tra alti e bassi, non neghiamo mai ai nostri campioni.