Allegri-bis: tutti i precedenti degli allenatori tornati al Milan una seconda volta

Massimiliano Allegri sarà il quinto tecnico della storia del Milan, dal secondo Dopoguerra in poi, a sedere sulla panchina dei rossoneri in due distinte occasioni. Il tecnico livornese aggiunge così il proprio nome al novero di illustri predecessori quali Fabio Capello, Arrigo Sacchi, Nereo Rocco e Nils Liedholm. Nonostante si tratti di allenatori che hanno fatto buona parte delle fortune del Diavolo, quando hanno concesso il ‘bis’ hanno raccolto perlopiù risultati deludenti.
Con il mercato in entrata in via di definizione e il gruppo squadra ancora da completare, non è facile pronosticare se Allegri sarà in grado di fare meglio degli allenatori di cui sopra alla loro seconda esperienza in rossonero. Al contempo, si registra una certa fiducia da parte dei bookmaker: le agenzie e le piattaforme specializzate in scommesse sportive come, ad esempio, Netbet, collocano il Milan subito dietro le principali favorite per la vittoria dello scudetto (nell’ordine, Napoli, Inter e Juventus).
Sacchi e Capello: due ritorni amari
Come già accennato, i precedenti degli allenatori ‘di ritorno’ non sono particolarmente lusinghieri, in quanto hanno prodotto infatti risultati tutt’altro che memorabili. I due casi più recenti riguardano Fabio Capello e Arrigo Sacchi, che si alternano sulla panchina rossonera a più riprese nel corso degli anni Novanta.
Il Mago di Fusignano torna a Milanello nel dicembre del 1996, dopo essersi dimesso da CT della Nazionale. Eredita la squadra che a inizio stagione era stata affidata a Tabarez; l’esordio è da incubo: il 4 dicembre a San Siro contro il Rosenborg arriva un clamoroso ko per 2-1 che condanna il Milan al terzo posto del Gruppo D della Champions League. I rossoneri, ai quali sarebbe bastata una vittoria per passare alla fase successiva, vengono quindi eliminati. In campionato le cose non vanno meglio: il rendimento è altalenante, aggravato dalla sconfitta nel derby (3-1) e dal pesante 1-6 subito in casa dalla Juventus. A fine stagione, il Milan chiude all’11° posto.
Curiosamente, come già accaduto nel 1991, a fine stagione Fabio Capello subentra di nuovo ad Arrigo Sacchi. Il mercato estivo porta in dote tanti volti nuovi, da Leonardo a Kluivert, da Cruz a Ziege, passando per Bogarde e Ba. Torna anche Roberto Donadoni, di rientro dai New York Metrostars. È la prima stagione senza Baresi e Tassotti (ritiratisi entrambi); vanno via anche Simone, Dugarry e Baggio. L’avvio di campionato è a dir poco disastroso: sette giornate senza vittorie, con il primo successo raccolto solo all’8° turno in casa contro il Brescia. Come nella stagione precedente, il cammino dei rossoneri è fatto di alti e bassi (come il 5-0 subito all’Olimpico contro la Roma). Le poche soddisfazioni arrivano in Coppa Italia ma nella doppia finale contro la Lazio i rossoneri sprecano il successo dell’andata (1-0) perdendo per 3-1 al ritorno.
Liedholm e Rocco: quando il ‘bis’ è vincente
La lunga parentesi di Nereo Rocco sulla panchina del Milan comincia nell’estate del 1961 ed è subito coronata dal trionfo, con lo scudetto vinto al termine della stagione ‘61/’62. L’anno dopo, il 3° posto in campionato sarà ampiamente compensato dalla vittoria della Coppa dei Campioni.
Passano cinque anni prima che il tecnico triestino torni a guidare i rossoneri; nel frattempo, ad accomodarsi in panchina è (tra gli altri) Nils Liedholm: lo svedese subentra nel corso della stagione 1963/64 ottenendo un 3° posto e raggiungendo la finale di Coppa Italia. L’anno seguente sfiora la vittoria del campionato (2° posto finale); non va altrettanto bene il terzo anno, contraddistinto da due esoneri.
Nel 1967 viene richiamato Rocco, ed è un ritorno trionfale, foriero di successi: uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e l’Intercontinentale, a cui si aggiunge la Coppa Italia del 1972. Dall’anno seguente, ricopre a periodi alterni il ruolo di direttore tecnico: affianca Cesare Maldini in panchina nel ‘72/’73, che porta in dote una Coppa Italia e un’altra Coppa delle Coppe.
Anche il primo ritorno di Liedholm è vincente: dopo il 4° posto del ‘77/’78 arriva lo scudetto della ‘stella’ l’anno seguente. Lo svedese tornerà a Roma, vincendo uno storico tricolore, prima di sedere per la terza volta sulla panchina rossonera tra il 1984 e il 1987 con poca fortuna; verrà esonerato a 5 giornate dal termine del campionato 1986/87 e sostituito da un giovane Fabio Capello, che guiderà il Milan alla qualificazione in Coppa UEFA vincendo lo spareggio contro la Sampdoria.

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