Biasin: "Gigio: chi contesta i fischi non li ha capiti (o non li vuole capire)"

Biasin: "Gigio: chi contesta i fischi non li ha capiti (o non li vuole capire)"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
martedì 12 ottobre 2021, 16:11News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Fabrizio Biasin per tuttomercatoweb.com

La prima riguarda i fischi a Donnarumma, condannati da quasi tutti i benpensanti. Noi no, non siamo d’accordo (che poi perché “noi”, “io” non sono d’accordo). I fischi a Donnarumma non vanno banalizzati o ridotti a “che fessi quelli lì”, perché sono molto più profondi di quel che si possa pensare.
In mezzo alla folla di San Siro ci sarà stato di sicuro qualche scemo che si è messo a fischiettare solo per vedere l’effetto che fa, ma la sensazione è che la maggior parte di coloro che si sono lasciati andare (al punto da “profanare” la maglia azzurra!), lo abbiano fatto perché spinti dall’esasperazione, una cosa del tipo “non ne possiamo più”.

Qualunque giocatore ha chiaramente il diritto di fare quel che vuole con la sua carriera, ma c’è modo e modo. Nel caso specifico, Donnarumma era l’oggetto “fisico” dell’incazzatura generale, ma quella, l’incazzatura, era rivolta anche al suo procuratore e a tutti i faccendieri del pallone che da troppo tempo fanno il bello e cattivo tempo.

Questi signori possono permettersi di borbottare, di riempire le prime pagine dei giornali, di parlare di milioni come se fossero pistacchi e, in sostanza, di fare quel che vogliono, senza che nessuno dica “beh”, in particolare con l’assenso del famigerato “Palazzo del calcio”. Già, i grandi capi, quelli che “il calcio è dei tifosi!” in realtà, dei tifosi, se ne fottono, al punto che vorrebbero levargli persino il diritto di fischiare. Ma scherziamo?

No, quei fischi non erano semplici capricci di chi ha visto andar via il suo portierone, ma reale incazzatura di chi non ne può più dei Raiola e di tutti quelli che ogni giorno, nel calcio, inseguono un’unica Stella Polare (il grano) e in parallelo calpestano qualsivoglia principio di riconoscenza.

È bello fischiare un giocatore che indossa la maglia azzurra? Certo che no. La domanda da porre, però, è un’altra: quello che è successo testimonia quanto la gente sia stufa marcia di come viene (ma