Biasin: "Milan, c’è da puntare il dito contro chi va in campo"

In casa Milan, invece, è tutto più complicato. Lasciamo perdere i numeri e pensiamo al campo, che poi è quello che conta. Il “campo” dice che i rossoneri sono al minimo storico con cinque sconfitte in nove partite e una partita contro la Spal che spaventa moltissimo. Chi ha sbagliato? Tutti, l’abbiamo detto più volte. La proprietà, la dirigenza, i giocatori. E per una volta, dopo il cambio di allenatore, c’è da puntare il dito contro quelli che in campo ci vanno per davvero. Perché si può perdere una partita per minore qualità, ma non regalando agli avversari le palle della vittoria. Pioli ha chiarito la situazione: “Ad alcuni sembra non importare se si vince o si perde”.
Sullo sfondo resta la questione stadio, con il Comune di Milano che dice sì al progetto a patto che San Siro non venga abbattuto. Praticamente l’amministrazione locale dice alle due società come e dove investire i loro soldi, obbligandoli a rinunciare alla parte commerciale (cioè a quello che permetterebbe ai due club di rientrare di parte dell’investimento). Non sarà un caso che oggi il presidente rossonero Scaroni sia tornato a parlare dell’opzione B (Sesto San Giovanni).

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