Capello: “Al Milan e alla Juve non c’è società dietro, ci sono dirigenti che non hanno idee chiare”

“Al Milan e alla Juventus non c’è società dietro, ci sono dirigenti che non hanno idee chiare”. Fabio Capello, dal palco de Il Foglio a San Siro, analizza così la stagione di rossoneri e bianconeri: “Non c’è pensiero, non c’è unione: la scelta più importante sono i giocatori, se non riesci a scegliere quelli che possono indossare la maglia del Milan o della Juventus vuol dire che non sei in grado di valutare a livello personale prima che tecnico”.
La corsa scudetto?
“L’Atalanta ha pagato un’intensità che non era più la stessa della prima parte di stagione, probabilmente anche a livello difensivo sono mancati dei giocatori. L’Inter ha un calendario molto molto intenso, ha tante partite importanti a tutti i livelli”.
L’Inter insegue il triplete.
“Me lo auguro per il calcio italiano, però è un po’ difficile. È una squadra che ha mentalità, che sa cosa deve fare anche grazie a Inzaghi”.
Inzaghi l’ha sorpresa come allenatore?
“È migliorato, è cresciuto come mentalità e anche come comunicazione. Dietro ha dei dirigenti che lo hanno guidato, cosa che per le società citate prima non mi sento di dire”.
Perché è così importante una dirigenza forte?
“È fondamentale capire le circostanze, i tifosi vogliono vedere un certo attaccamento alla maglia. Cose che sia alla Juve che al Milan non si sono viste”.
Crede alla rimonta del Real Madrid di Ancelotti? “Conoscendo Carlo e il livello dei giocatori, l’Arsenal deve stare attento. Se pensano di far passare tempo contando sul risultato dell’andata sbagliano, possono ribaltare il risultato. E poi si gioca al Bernabeu”.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati