Capello non ha dubbi: "Ranieri è il nome giusto per l'Italia"

Capello non ha dubbi: "Ranieri è il nome giusto per l'Italia"
foto ANSA
© foto di ANSA
Oggi alle 18:30News
di Enrico Ferrazzi
fonte ANSA

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - "Le cose non andavano bene: molti giocatori non volevano andare in Nazionale. Una cosa molto brutta, non avrei mai pensato potesse succedere. Giocatori come Calafiori, dice che deve andare a curarsi e la settimana prima aveva giocato. Buongiorno lo stesso. Poi il caso Acerbi. Quando sento che non c'è amore per la maglia azzurra, mi viene una rabbia che spaccherei tutto". Fabio Capello non dà alibi alla Nazionale, puntando il dito soprattutto sui giocatori: l'ex allenatore fa un'analisi netta parlando dell'ennesima crisi azzurra. "La squadra non aveva un gioco - ha detto Capello ospite di Radio anch'io lo sport su Rai Radio 1 -. Spalletti voleva giocare in un certo modo, i giocatori invece non hanno assorbito i suoi schemi. Gli Europei in Germania una cosa penosa, mi sono anche vergognato in certi momenti nel vedere una pochezza di questo tipo in campo. C'è qualcosa che non funziona, qualcosa che Spalletti non è riuscito a dare alla squadra. Quando c'è questo contrasto, è difficile andare avanti. In questo momento i responsabili numeri uno sono i giocatori. La passività dell'altra sera è stata una cosa bruttissima. Ora non ci sono scusanti. Vogliamo rivedere nei giocatori corsa, gioco, aiuto al compagno di squadra". Con il ct sollevato dall'incarico è scattata la caccia al sostituto, con Claudio Ranieri prima scelta: "E' il nome giusto. Ha preso la Roma che non stava andando bene e ha fatto un miracolo - ha sottolineato Capello -. Ranieri è un uomo d'esperienza, che conosce tutti i giocatori della Nazionale ed è capace di entrare nella loro testa. Credo sia il più adatto a gestire la Nazionale, per esperienza e carisma".

Quello di ct "è un altro mestiere. Devi cercare di trovare i migliori giocatori e creare lo spirito di squadra. Ranieri è abile in questo. La cosa più importante sarebbe avere un gruppo storico di una squadra, in questo momento sembra che la cosa che rappresenti di più l'Italia sia l'Inter e quindi chiederei ai nerazzurri di riportare quello spirito di squadra che è mancato in questo momento". Quanto alle responsabilità dei dirigenti Capello non ha dubbi: "Davanti a un disastro del genere, bisogna avere il coraggio di ammettere le proprie colpe. Nel nostro campionato, gli italiani giocano poco, non li fanno giocare. Si preferisce prendere stranieri. Non abbiamo il coraggio di far giocare e crescere i giocatori italiani. Senza parlare poi dei sistemi di gioco: ormai il dribbling è vietato. Non saltiamo più l'uomo. Tutto questo va ripensato nelle scuole calcio, in Federazione, a Coverciano". Le parole di Velasco 'Uno come Yamal in Italia non giocherebbe': "Ha ragione, in Italia non avrebbe giocato all'età che aveva in prima squadra, non avrebbe fatto l'Europeo". Quanto agli azzurri in campo con la Moldova "devono correre, onorare la maglia azzurra e passare meno la palla al portiere e più al centravanti. Non ci sono scusanti. Serve l'animus pugnandi mancato in questo periodo. In un momento triste per Spalletti, sarebbe bello lasciare con una bella vittoria, magari con un bel vaffa, come a dire ai ragazzi 'ma perché non l'avete fatto prima?!'". Di quelli che hanno per vari motivi detto no all'azzurro Capello dice che si può fare a meno: "Mi fa venire il nervoso sentire il loro nome. Uno che abbandona la Nazionale, non sente l'amore e la responsabilità per la maglia azzurra...lasciamo perdere". (ANSA).