Elogio alla curva rossonera

A detta di molti, il derby di domenica è stato il migliore spot per il calcio italiano. Dalle prime battute Milan e Inter si sono date battaglia in uno scontro di grande intensità, impreziosito, perché no, anche da qualche errore tecnico. Ne ha beneficiato lo spettacolo: 90 minuti a ritmi altissimi, con occasioni da una parte e dall’altra e continui colpi di scena. In un momento difficile per tutto il sistema, Milano si è presa il ruolo di portavoce del gioco del pallone in Italia. E non può non essere sottolineata la cornice, perché tornare a vedere San Siro gremito è sicuramente un’emozione. Emozionante è stata anche la coreografia della Curva rossonera: i ragazzi della Sud, dopo un primo striscione con scritto “Milano non dimentica”, hanno mostrato una gigantografia raffigurante i medici e gli infermieri che, durante l’emergenza Covid, hanno lottato per vincere la pandemia. Una scelta forte, “un lavoro lungo quattro mesi” come dichiarato dall’ideatore ai microfoni del CorSera, un gesto apprezzato anche da mister Pioli nel post gara: “Voglio fare i complimenti per la coreografia. Non sono stupito perchè ormai li conosco, ma in una partita così ricordarsi di quelle persone che hanno fatto un lavoro incredibile nell'ultimo periodo è stato davvero bellissimo”.
Almeno inizialmente, gli storici sfottò da derby (mai assenti invece nella curva interista) sono stati messi da parte per una causa più importante: non è un qualcosa che accade tutti i giorni. Poi, tutti i fischi si sono concentrati su Hakan Calhanoglu. Dopo il bacio alla maglia rossonera e il passaggio ai cugini per “soli” 500mila euro in più, forse, poteva aspettarseli. Contestazione al turco a parte, anche durante il derby il popolo milanista ha sostenuto la squadra con un’energia pazzesca, sovrastando i nerazzurri del Secondo verde. Come ha detto mister Pioli, non c’è da stupirsi: dall’inizio della stagione, la Curva Sud è sempre stata un fattore per il Diavolo. Che forse è in testa anche perché ogni partita può contare su uno straordinario dodicesimo uomo fuori dal campo. Nemmeno in trasferta è mai mancato il supporto: nel secondo tempo del match di Roma contro i giallorossi, ad esempio l’atmosfera era tale che sembravano essere i rossoneri a giocare in casa. Gli ultras, dunque, non mentono quando cantano “ci facciamo i kilometri, superiamo gli ostacoli, col Diavolo in fondo al cuor!”.

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