Le grandi trattative del Milan - 2001, il primo smacco del Milan. 35 miliardi e Brncic per Pirlo

Le grandi trattative del Milan - 2001, il primo smacco del Milan. 35 miliardi e Brncic per PirloMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 2 aprile 2020, 21:45News
di Enrico Ferrazzi
fonte tuttomercatoweb.com

Ci sono molte leggende sul passaggio di Andrea Pirlo al Milan, ma la ricostruzione della realtà dei fatti è molto semplice e la si può ritrovare nei comunicati ufficiali dell’epoca. Estate 2001, l’Inter non sa cosa farsene del capitano della nazionale Under 21 che è reduce da due prestiti di assoluto livello a Reggio Calabria con la Reggina (dove gioca alle spalle della coppia Kallon-Possanzini) e poi, nell’annata 2000-01, viene mandato a Brescia dove Carletto Mazzone gli affida le chiavi del centrocampo del suo 3-5-2. Una prima impostazione che tornerà molto utile anche a Carlo Ancelotti due anni dopo.

È l’inizio di una doppia estate in cui Milan e Inter troveranno spesso di che discutere in tema di calciomercato. Gli scambi tra le parti sono costanti e sorrideranno nettamente al Milan. Ma Andrea Pirlo non si può definire un vero e proprio scambio. Adriano Galliani, che ha da poco chiuso l’acquisto di Filippo Inzaghi dalla Juventus, viene informato da Tullio Tinti, agente sia di Super Pippo sia di Pirlo, che c’è la possibilità di prendere quest’ultimo dall’Inter visto che il nuovo allenatore, Hector Cuper, giocherà con il 4-4-2 e non ci sarà spazio per un trequartista. Il Milan è alla ricerca di un vice Rui Costa (preso dalla Fiorentina sempre in quell’estate per 85 miliardi di lire) e trova nell’intuizione di Tinti una mossa congrua.

La trattativa non è nemmeno così difficile e le due società trovano la quadratura sulla base di 35 miliardi di lire (non una cifra monstre per l’epoca) più il cartellino del croato Drazen Brncic, che in nerazzurro non ha lasciato minimamente il segno. Pirlo, all’inizio, fa fatica a trovare spazio ma è nella seconda parte del campionato che il suo talento torna ad emergere. Incanta San Siro con una punizione telecomandata contro il Parma e poi, a Verona, segna un gol fondamentale per la rincorsa Champions che culminerà il 5 maggio con la vittoria sul Lecce e la sconfitta del Bologna a Brescia. Ancelotti, poi, si ricorderà della posizione che Mazzone aveva fatto ricoprire a Pirlo al Brescia e per dare libero sfogo ai suoi campioni, lo metterà in cabina di regia. Il resto della storia è noto a tutti.