Massaro ricorda Atene '94: "Vi spiego perchè avevo la maglia del Barça durante la premiazione"

Massaro ricorda Atene '94: "Vi spiego perchè avevo la maglia del Barça durante la premiazione"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 18 maggio 2020, 15:59News
di Thomas Rolfi

Daniele Massaro, ex attaccante protagonista con una doppietta il 18 maggio 1994 nella finale di Coppa dei Campioni vinta 4-0 dal Milan sul Barcellona, ha rivissuto quei ricordi indimenticabili in rossonero in una videochat in tandem con Mauro Tassotti realizzata dal Milan.

Sulla presunzione di Cruijff e del Barcellona: "Dopo aver vinto il campionato è normale fare delle cose anche inconsciamente. Noi vedevamo e leggevamo e questo ci caricava ancora di più. In quel momento il Barcellona era la squadra più forte del mondo. Prima della partita chiesi l'autografo a Cruijff, mio idolo da ragazzino. Forse alla fine non me l'avrebbe fatto".

Su quale dei due gol è stato più importante: "Il '94 per me è stato un anno straordinario e fare due gol in una finale di Champions League è un qualcosa che in pochi hanno fatto. Ho fatto tanti gol importanti per vincere il campionato. Non so quale dei due gol è stato il più importante. Poco tempo fa ho incontrato Dejan (Savicevic, ndr) che mi ha detto che non voleva passarmi il pallone nel gol dell1-0 ma tirare in porta. Fortunatamente, però, io ero lì e l'ho messa dentro. Strano che abbia segnato entrambe le reti di sinistro - come ne ho fatti tanti altri in carriera - perchè non è il mio piede".

Se prima della partita pensavano di poter compiere l'impresa: "Col senno di poi dico di sì, perchè si sentiva nei giorni precedenti il sudore che cadeva sull'erba di Milanello. Nessuno fiatava, lavoravamo consapevoli che avremmo potuto fare qualcosa di straordinario. Tant'è che quella partita venne definita poi come 'la partita del secolo'".

Su cosa ha pensato quando Savicevic ha segnato il 3-0: "Quando sei abituato ogni giorno a veder fare delle cose straordinarie da van Basten e Savicevic, non ti meravigli. Quando ho visto la palla che rimbalzava ho pensato che sarebbe stata una buona idea tirare e così è stato. Io ho sempre avuto la fortuna di allenarmi contro la miglior difesa al mondo e quindi non vedevo l'ora di giocare contro gli altri, perchè mi sembravano più scarsi".

Sulla premiazione indossando la maglietta del Barcellona: "In quella partita la scambiai con Koeman. Fortunatamente non mi son preso un rimprovero dal club, perchè allora non si usavano ancora le maglie con gli sponsor. E' stata una mia fortuna. Non ci ho pensato, qualche settimana fa ho preso un po' per i fondelli Stoichkov, dicendogli: 'In qualche modo l'avete vinta anche voi'. La cosa bella è vincere con una doppietta e salire quelle scale. Ricordo molto bene un abbraccio con Galliani, che non finirò mai di ringraziare e che mi ricorda sempre delle mie due reti".

Su Berlusconi: "Fino all'ultimo giorno in cui siamo stati a Milanello è sempre stato presente. Ogni sabato veniva e aveva una parola giusta per tutti, sia se era un titolare o meno. Mi ricordo che tornando in hotel, Galliani mi passò il telefono ed era il presidente che mi ringraziava. Poi l'abbiamo incontrato quando siamo tornati a Milano per i festeggiamenti".

Sui festeggiamenti post partita: "Siamo tornati in hotel. Mi è dispiaciuto che non tutti i tifosi che avevano il biglietto di quella partita non sono potuti arrivare allo stadio per uno sciopero bianco. Abbiamo festeggiato nel salone dell'hotel. Abbiamo realizzato dopo quando siamo tornati in Italia l'impresa che avevamo fatto".