MN - Tognazzi: "Su Rangnick molta confusione. Non va bene cambiare allenatore ogni sei mesi"

Intervistato ai microfoni di MilanNews.it, Gianmarco Tognazzi, attore italiano e tifoso rossonero, ha parlato della situazione Rangnick:
Il casus belli è il nome che circola, da molti giorni, ovvero quello di Rangnick. Pensando inevitabilmente alla prossima stagione daresti fiducia a Pioli o ti affideresti all’allenatore tedesco?
“Leggendo le informazioni su Rangnick c’è molta confusione, perchè il suo passato parla di lui come un allenatore capace di portare una squadra dalla terza serie in Bundesliga, di un tecnico che è anche dirigente ma anche di una persona che ha lasciato la squadra per esaurimento nervoso. Se so che le squadre di Giampaolo non girano nei primi due mesi, so anche che questo allenatore ha lasciato una formazione per problemi di stress quindi mi baso su dati di fatto. Magari è bravissimo, però in generale secondo me vale solo una regola e la dimostrazione è data dalla Lazio e dall’Atalanta: continuità. Questa viene data da un allenatore confermato negli anni che applica un sistema di gioco da cui nascono gli automatismi e da una serie di giocatori che diventano lo zoccolo duro della squadra per compattezza e personalità. Se questo non viene fatto, questi sono i risultati. Il Milan non fa questo processo dai tempi di Allegri e dalla cessione di Thiago Silva e Ibrahimovic: se i rossoneri non avessero ceduto i due e se avessero rinnovato Pirlo, questi giocatori avrebbero potuto tramandare la leadership della squadra e il Milan sarebbe andato in Champions altre quattro volte nei successivi otto anni. La conferma? Ritorna Ibrahimovic e si ricomincia a vedere compattezza. Seguendo corsi e ricorsi storici il mio Milan è finito da quando sono stati ceduti Ibra e Thiago Silva e potrebbe ricominciare, se fossi io il dirigente, proprio da loro due perchè sono giocatori di esperienza e con un attaccamento al Milan che potrebbero tramandare ai giovani di belle speranze come fece Baresi con Maldini, Paolo con Nesta e Sandro con Thiago Silva. Questa è la storia del Milan, noi abbiamo inventato questo e lo abbiamo rinnegato. Per questo per me il Milan deve ripartire da Pioli per una questione di continuità come avrei mantenuto anche con i precedenti allenatori, perchè chi lavora deve avere il tempo di andare bene, andare male e trovare la quadratura del cerchio per dare segnale di compattezza. Perchè non va bene cambiare allenatore ogni 6 mesi, non è giusto cambiare dirigenza ogni anno o rivoluzionare la proprietà ogni due anni. Il modo per vincere la continuità non il business economico che non ha niente a che fare"

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan