Pagni: "Milan, più forte del Destino, del caos spogliatoio, di infortuni e di arbitri confusi"

Pagni: "Milan, più forte del Destino, del caos spogliatoio, di infortuni e di arbitri confusi"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 8 maggio 2019, 08:00News
di Matteo Calcagni
fonte di Luca Pagni per bollettinomilan.wordpress.com

Con tutta probabilita’, il Milan ha vinto una partita utile solo per se stesso. Per dimostrare di non essere (ancora) in lotta per il quarto posto soltanto per caso o immeritatamente. Perche’ questa sera il pareggio sembrava cosa scritta. Invece, il Milan e’ riuscito a dare un senso alle prossime tre giornate di campionato, portando a casa tre punti contro tutto quanto possa capitare su un campo di calcio: infortuni in serie, espulsioni discutibili, litigi nello spogliatoio, parate decisive del portiere. Il Milan ha barcollato ma ha retto: oltre a Donnarumma, i giocatori-simbolo di questa vittoria sono Fabio Borini, il panchinaro  sempre disponibile che entra e segna il gol decisivo, e Ignazio Abate, l’ex capitano che quando serve in questa stagione si e’ sempre fatto trovare pronto. E non e’ un caso la vittoria sia tornata con il suo rientro dal primo minuto: del resto, e’ unico che ha giocato nell’ultimo Milan scudettato e il suo spirito da “vincente” si e’ trasmesso anche al resto della squadra.

Ci sara’ tempo poi di bilanci, per una squadra e un gruppo dirigente sicuramente da rifare per l’ennesima volta. Ma per una sera, il Milan mette in scena una partita grintosa, dove la cronica mancanza di gioco e’ stata superata da una vigorosa voglia di vincere a tutti i costi. E i rossoneri l’hanno vinta, nonostante tutto giocasse contro di loro. Del destino che sembrava segnato abbiamo già  detto, ma per una volta hanno trovato le risorse per reagire e ribellarsi al pareggio che sembrava scritto dai capricciosi Dei del calcio.  E non solo perche’, tanto per cominciare,  durante la partita, i milanisti hanno perso per infortunio gli elementi chiamati più di altri a portare qualità alla squadra: prima Biglia e Calhanoglu per infortunio, poi Paqueta’ espulso e infine Suso perche’ stremato.

Il Milan ha vinto nonostante il suo spogliatoio sia ormai una polveriere ingestibile e anche mal gestito. Prima lo scambio di insulti tra Kessie e Biglia, poi l’episodio della maglia di Acerbi, infine il ritiro di cinque giorni apparentemente causato dal ritardo di Bakayoko, ma in realta’ frutto di una serie di episodi precedenti di cui sarebbe stato protagonista piu’ di un giocatore. Nulla al confronto di quello che si e’ visto contro il Bologna, con Gattuso che prima chiede a Bakayoko di prepararsi per entrare al posto di Biglia, ma siccome il giocatore francese va prima a riscaldarsi Gattuso lo rimanda in panca e al suo posto fa entrare Jose Mauri, prendendosi un vaffa dal giocatore esterrefatto (lo si puo’ benissimo vedere dalle immagini televisive). Il fatto che Jose’ Mauri se la sia cavata molto bene e’ solo la riprova che stasera tutto era contro il Milan, tranne il fatto che qualunque cosa potesse accadere non avrebbe mai portato via i tre punti in classifica.

In una tale sceneggiatura non poteva mancare l’arbitro. Lo abbiamo gia’ scritto e lo ribadiamo: non sono gli arbitri a determinare i risultati, non ci sono congiure o complotti. Ma, come il Bollettino, ha gia’ fatto notare, si decidessero a giudicare con lo stesso metro e a essere il meno possibile protagonisti. Invece, abbiamo visto una spinta in area ai danni di Kessie molto piu’ marcata di quella che e’costata il rigore contro il Torino allo stesso giocatore ivoriano, per non parlare dell’espulsione di Paqueta’. Il giocatore brasiliano ha sbagliato, perche’ non bisogna mai mancare di rispetto, ma andrebbe spiegato come mai l’arbitro non ammonito prima il giocatore del Bologna protagonista di un fallo da “arancione” e sia subito avventato su Paqueta’ mostrandogli il giallo e mettendogli ripetutamente le mani addosso. E anche sull’ammonizione nel finale a Kessie con espulsione a Sansone ci sarebbe da discutere sulla “confusione” dimostrata dagli arbitri in questa stagione. Certamente non aiutati dai giocatori sempre nervosi, spesso fallosi oltremisura, provocatoriamente aggressivi e spinti in questi atteggiamenti dai loro tecnici.

Ora il Milan avra’ un’altra battaglia a Firenze, sia perche’ ha gli uomini contati, sia perche’ negli ultimi anni e’ stato un campo sempre molto ostile e sia perche’ sulla panchina siede un ex dal dente avvelenato con Vincenzo Montella. Il Destino e’ ancora contro (cosi’ come appare quasi impossibile che l’Atalanta perda tre punti nelle prossime tre partite, a meno di una sconfitta a Torino): ma per lo meno i rossoneri hanno strappato un altro biglietto per essere se non altro in prima fila per giocarsela.