Pioli: “Il 2020 è stato un anno gratificante. Il lockdown è servito sia a me che ai ragazzi”

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha parlato del suo 2020 sportivo e dei mesi post-lockdown, dove i rossoneri hanno iniziato a macinare record su record.
Sul 2020: “È stato un anno gratificante, alleno in un grande club ed un gruppo di ragazzi che mi piacciono tanto. Per i loro comportamenti, perché pur essendo così giovani sono molto responsabili perché ci troviamo anche in una situazione molto particolare e complicata per loro. Il primo giorno che sono arrivato a Milanello mi sono sentito bene, con tutti. Qui c’è il meglio possibile per lavorare bene. Dobbiamo continuare su così, puntando al massimo e possiamo toglierci delle grandi soddisfazioni”.
Sul lockdown primaverile: “La prima parte credo che ci sia servita, sia a me sia ai giocatori. Per quello abbiamo deciso, con lo staff, di lasciarli relativamente tranquilli per le prime due settimane. Chiaramente ci sentivamo, ma non li abbiamo stressati e messi sotto subito. Poi abbiamo iniziato a vederci e allenarci, a gruppi e tutti insieme. È stato un modo per ricompattarci ancora di più e parlandoci così tanto spesso, abbiamo individuato quelli che erano i nostri obiettivi e che strada perseguire fino alla fine”.
Sui mesi post-lockdown: “Pensare di fare nove mesi come li abbiamo fatti noi, con tutti questi risultati, diventa difficile. Ma tutto ciò che abbiamo ottenuto, ce lo siamo conquistato sul campo. Abbiamo messo fuori la classifica dell’anno solare dopo il Cagliari e, pian piano, abbiamo iniziato a lavorare per questo obiettivo dicendo ai ragazzi che da quando abbiamo cambiato modo di giocare e di stare insieme, gli abbiamo fatto vedere dove eravamo. Era un obiettivo, quello della classifica, nel quale la squadra ha creduto fortemente. Abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati in questa prima fase di stagione ovvero passare i preliminari, passare il girone di Europa League ed essere in testa alla classifica dell’anno solare. Non ci dà nessun trofeo, ma credo che ci faccia capire di che livello possiamo essere e a quale livello possiamo competere. Siamo a metà della salita, che è ancora lunga e ripida. Dobbiamo continuare a pensare partita per partita, giocare un calcio propositivo. Ci sarà tempo e spazio per cercare altro”.

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