Tre precedenti illustri: il metodo Pioli per ritrovare (con pazienza) De Ketelaere

A parte le due gare perse, con modalità differenti, contro il Chelsea, il mese di ottobre del Milan è stato perfetto: tutte vittorie, con l'ambizione di uscire con i tre punti anche dall'Olimpico Grande Torino nel match di domenica, e tanti uomini che, con modalità differenti, hanno sorriso e hanno portato sorrisi al popolo milanista. Tutti, tranne uno che, evidentemente, è un po' giù a livello morale.
Il metodo Pioli
Si tratta chiaramente di Charles De Ketelaere. Il belga, a livello statistico, è fermo al solo assist nella prima da titolare contro il Bologna ad agosto e non è più riuscito ad essere incisivo sia nel tabellino che, soprattutto, nel gioco del Milan; anzi: le immagini del gol clamorosamente sbagliato nel finale del match contro il Monza raccontando in un periodo no che, però, può essere dimenticato col 'metodo Pioli'. Nei due/tre precedenti illustri, il tecnico rossonero ha già dimostrato di saperci fare con giocatori dal talento enorme e dalla disponibilità a migliorare: il primo - che in realtà sono due - riguarda Tonali e Leao, molto deludenti al primo anno in rossonero e diventati assolutamente devastanti, nei rispettivi ruoli e con le rispettive qualità, dallo scorso campionato in poi, mentre il secondo è recentissimo, perché ha a che fare con il fuoco ritrovato da Brahim Diaz; il 10 spagnolo, dopo un'annata difficilissima in cui non è riuscito praticamente nulla da ottobre 2021 in poi, ha switchato nella testa ritrovando fiducia nei propri mezzi ed entusiasmo: ora gli riescono giocate complicate e segna con facilità.
La disponibilità di De Ketelaere
È chiaro che, per far sì che il metodo Pioli abbia efficacia e riuscita, ci debba essere la massima disponibilità di De Ketelaere nel lasciarsi alle spalle questo periodo buio: "Dobbiamo - ha dichiarato l'allenatore in conferenza stampa post Monza - rispettare i tempi di crescita e inserimento. Normale sia un po' giù di morale, ma ha tutto ciò che ci aspettavamo; deve continuare così come sta facendo. Ha la qualità per incidere nella nostra fase offensiva, ma deve fare di più. Lo sa anche lui". Le qualità - è evidente - sono altissime, il gioco del Milan potenzialmente perfetto per esaltarle; la testa del calciatore deve, dunque, proiettarsi in avanti e non guardarsi indietro.
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