Analisi della prima ora di gioco nel Milan di De Ketelaere

Dopo gli scampoli contro Udinese (a risultato già acquisito) e contro l’Atalanta (con un modulo a due punte vere che non lo ha tatticamente escluso dal gioco), nel match di ieri contro il Bologna il popolo rossonero ha potuto assistere alla prima vera ora milanista di gioco di Charles De Ketelaere. Il referto conta un assist per il vantaggio firmato da Leao e il premio di MVP assegnatogli dai tifosi, nonostante - debol parere - la grande partita di Kalulu che, forse, l’avrebbe meritato di più.
Tanta fantasia
Il classe 2001 belga, schierato da trequartista centrale, ha mostrato lampi di grande classe: con la palla tra i piedi ha già più volte messo in evidenza la sua qualità tecnica (si veda, per esempio, il lancio per Kalulu con successiva parata di Skorupski), facendosi notare anche per capacità di reggere il contrasto fisico (azione del gol in cui ruba palla e tiene botta a Schouten) e di testa (un paio di duelli aerei vinti). Sentendo e leggendo alcuni commenti nel post partita, il paragone con Kakà è stato più volte menzionato. Attenzione, però: è troppo presto per parlarne, nonostante alcune movenze estetiche, soprattutto in conduzione e in smarcamento nell’1vs1 palla al piede, ricordino il brasiliano; per il resto, tra velocità e tiro in porta, De Ketelaere ne deve - legittimamente - far passare di acqua sotto i ponti.
Più al centro del gioco?
All’interno dell’ora giocata ieri c’è anche qualcosa da registrare, come è normale che sia. Il belga, di tanto in tanto, sparisce un po’ dal vivo del campo, per poi riaccendersi con la palla tra i piedi. Tre i motivi: la conoscenza dei compagni e del gioco rossonero che deve ancora essere affinata (Pioli, per esempio, avrebbe voluto qualche partenza in profondità in più per costringere il mediano felsineo a diventare un difensore), una condizione fisica che deve ancora crescere (le sue prime settimane di preparazione con il Club Bruges sono state anomale) e gli accorgimenti tattici adottati ieri dal Milan, il quale, come da scelta di Pioli, ha preferito “attaccare con due attaccanti piuttosto che col trequarti”. Ci sarà, comunque, tempo e modo per brillare ancora di più. Intanto, di Charles De Ketelaere è già chiaro il talento, è già chiara la fantasia, è già chiaro che diventerà uno dei capisaldi del Milan.

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