Con quella rosa corta, mi fai perdere la testa. Abbiate una voglia matta di comprare ancora
Che sia un titolo mutuato da una canzone napoletana ("Tu si a fine do' munno" di Angelo Famao) non comprende necessariamente riferimenti al Napoli capolista, scappato a +3, in attesa della Roma questa sera, dopo la vittoria di misura a Lecce e il successivo pareggio del Milan a Bergamo. Ma ce li si può aggiungere, anche perché il senso del discorso non cambia: con una rosa così corta, soprattutto se accorciata ulteriormente dagli infortuni, i rossoneri non possono pensare in grandissimo. A meno che, a gennaio, non venga voglia alla dirigenza di comprare ancora.
Tre indizi
Fiorentina, Pisa e Atalanta non sono prestazioni nate per caso: senza Adrien Rabiot e Christian Pulisic, infortunatisi per colpa delle rispettive nazionali a danno del Milan, i rossoneri hanno perso molto del loro potenziale. E non potrebbe essere altrimenti, considerando l'importanza che i due ricoprono nel roster milanista e quanto siano stati determinanti nelle prime partite di campionato. Ai loro acciacchi fisici, si sono aggiunti quelli in contemporanea di Pervis Estupinan (ultima partita giocata contro il Napoli il 28 settembre) e quelli temporanei di Ruben Loftus-Cheek e di Christopher Nkunku, oltre al lungodegente Ardon Jashari. Di fatto, Massimiliano Allegri è senza una rosa numericamente - e qualitativamente - adeguata da tre partite: tre cambi contro la Fiorentina, due contro il Pisa, tre (di cui uno nel recupero) a Bergamo. E i titolari spremuti per più partite consecutive. Difficile tenere alta l'asticella delle prestazioni con queste scarse rotazioni e, di conseguenza, difficile tenere altissima - da sogni in grande - la media punti.
Come risolvere
La soluzione più urgente è quella proposta da Allegri al termine del match di ieri: stringere i denti per altri dieci giorni, confidando nel recupero di Estupinan per la Roma e di Pulisic per il Parma. Poi, a gennaio, soprattutto se il Milan dovesse essere ancora lì attaccato alle pretendenti Scudetto, la dirigenza dovrebbe mettere mano al portafoglio rinforzando numericamente - e qualitativamente - la rosa. Perché vero che, senza coppe europee, non serva un roster extra large, ma il numero di infortuni è spesso imprevedibile e prevenire è sempre meglio che curare.
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