Consapevolezza, obblighi ed un'unica soluzione: Bonaventura e il concetto di motivazione per cambiare marcia

Consapevolezza, obblighi ed un'unica soluzione: Bonaventura e il concetto di motivazione per cambiare marciaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 11 aprile 2018, 15:00Primo Piano
di Simone Nobilini

Il suo momento si legge tutto in quello sguardo misto triste e sconsolato incrociato post Sassuolo in zona interviste, capace di trasmettere chiaramente la delusione e il disappunto per un periodo che, a livello personale e per prestazioni offerte, può essere considerato tutt'altro che positivo. E' tempo di tornare ad ingranare le marce, per Jack Bonaventura: tra i primi a mettere la quarta al via della gestione Gattuso, andando in gol contro Benevento, Bologna (doppietta decisiva) e Lazio, e contemporaneamente a scalare sempre più verso marce basse, in un calo di rendimento più volte ammesso sia dal calciatore stesso che da Gattuso nelle ultime settimane. Al quale una soluzione, se non in un recupero e in una svolta personale, pare difficilmente esistere.

CONSAPEVOLEZZA - Di non dare ciò che alla sua squadra potrebbe dare, al momento, e di voler far di più, ammettendo anche in maniera chiara l'aver toccato l'apice della negatività nella sua esperienza rossonera: "Vorrei fare di più, ma sono due o tre partite che non riesco a dare quello che ho sempre dato. Credo sia il momento più difficile da quando sono al Milan, continuerò a lavorare per ritornare ai miei livelli". Standard di alta qualità che anche Rino Gattuso vorrebbe rivedere nel suo numero 5, pur conscio del momento complicato vissuto ("Jack ha avuto un lieve calo e sbaglia di più rispetto alle gare precedenti") e risultando deciso a schierarlo comunque con continuità ("Più sento criticare i miei giocatori, più li faccio giocare. Ci sta: quando si giocano 25 partite di fila stai sempre là a non mollare"), in una decisione a metà tra il concetto di volontà e dovere.

DATO DI FATTO - Palese, nelle affermazioni di Gattuso e nel dare uno sguardo ai componenti della mediana milanista: anche per quanto concerne Bonaventura, "Per come fa la mezz'ala, non ce ne abbiamo come lui in questo momento: il modo in cui si muove è importante per noi". Parole che vanno chiaramente ad affiancarsi al già citato e solito problema di un gruppo di alternative ai tre di centrocampo incompleto, privo di quelle mezz'ali dalle caratteristiche utili a far rifiatare calciatori rispettivamente da 32 (Bonaventura) e 44 (Kessie) gare stagionali giocate dal 1': di fronte all'impossibilità di rinunciare a certi elementi, la soluzione principale resta quella di ritrovare nelle motivazioni, sopra ogni tipo di stanchezza e scarsa lucidità, la chiave per tornare elemento di incisività assoluta in un Milan che di Bonaventura ha ancora tanto, tantissimo bisogno. Cancellando fischi e critiche già dalla prossima sfida contro il Napoli, squadra già colpita due volte in carriera da rossonero, rialzando le marce in un finale di stagione fondamentale per le ambizioni di casa Milan.