Collovati: "Milan troppo fragile, serve un altro Ibra"

La maledizione del derby continua per il Milan. Non è bastata la straordinaria partita di Zlatan Ibrahimovic, autore di un assist e un gol nell'illusorio primo tempo che aveva portato i rossoneri sopra di due gol. Nella ripresa, infatti, l'Inter ha ribaltato la partita. Per parlare della stracittadina di domenica sera, la redazione di MilanNews.it ha contattato Fulvio Collovati, doppio ex della sfida.
Partita a due volti per il Milan: benissimo per 50 minuti, poi dopo il gol di Brozovic un blackout mentale. Come se lo spiega?
"Il primo tempo è stato confortante per il Milan. La partita, poi. è cambiata sul gol di Brozovic. Il Milan ha dimostrato la sua fragilità, non sapendo più gestire con personalità la gara e andando nel panico. Anche se stai vincendo 2-1, non puoi prendere il gol del pareggio due minuti dopo. Al limite la porti all'80° e finisce 2-2. Ha perso tutte le certezze difensive in quei tre minuti. Secondo me non dipende solamente da una questione di fiducia. Il Milan ha tantissimi buoni giocatori, però gli manca un leader oltre ad Ibrahimovic. Dovrebbe avere un altro Ibrahimovic in fase difensiva, a livello di personalità. Il primo tempo la squadra ha creato, perchè Ibra fa salire la squadra, gioca di prima e facilita gli inserimenti dei centrocampisti".
A questo proposito, si aspettava di più dalla crescita di Romagnoli?
"Da lui, che reputo il miglior difensore del Milan, mi aspetto certamente di più. Aveva fatto un ottimo primo tempo, poi anche sul gol di de Vrij ha qualche responsabilità, fermo restando il gol pazzesco dell'olandese in torsione. In un momento di difficoltà come quello di inizio secondo tempo avrebbe dovuto prendere in mano la difesa Romagnoli. E' un ottimo giocatore, ma sotto l'aspetto della personalità deve ancora crescere".
Il Milan ha dimostrato la propria Ibra-dipendenza anche ieri sera: è un fattore negativo o è un bene avere un giocatore del genere al quale affidarsi?
"Dipendere da qualcuno non è un punto debole, ma un punto di forza. Ibrahimovic sarà anche un po' calato nella ripresa, ma sul 3-2 ha avuto l'occasione per segnare il 3-3, colpendo il palo. I giocatori si devono affidare a lui, quello che conta è l'obiettivo finale comune, la vittoria".
Il 4-4-1-1 visto nel primo tempo con Calhanoglu dietro ad un'unica punta e Rebic esterno di centrocampo può rappresentare la quadra tattica per Pioli?
"E' un modulo da riproporre subito dalla prossima partita con la Juventus in Coppa Italia. Stesso discorso anche per quanto riguarda gli uomini: questo è un modulo che dà la possibilità a Castillejo e Rebic di inserirsi, di avere Theo Hernandez più offensivo sapendo che c'è sempre una copertura. E' un 4-4-1-1 mascherato, perchè poi in realtà Rebic affianca Ibra come seconda punta".
E' un bene per il Milan che giovedì si giochi la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus o il modo in cui è arrivata la sconfitta nel derby può lasciare delle scorie?
"Se si giocasse martedì sarebbe stato troppo presto, perchè ci vogliono 48 ore per recuperare da questo smacco. Giocando giovedì, invece, trascorrono diversi giorni e quindi devi reagire per forza di cose".
Quando sta pesando l'assenza di alternative di livello dalla panchina per Pioli?
"Sono i giocatori che son rimasti il problema, non è tanto una questione a livello numerico: a centrocampo come alternative hai Paquetà, Bonaventura e Biglia, che è prossimo al rientro. Senza contare Krunic, che adesso è infortunato. Il Milan ha speso tanti soldi per Leao e Paquetà, significa che qualche scelta è stata sbagliata. Il Milan deve andare a vedere le giovani promesse, senza spendere 30-40 milioni di euro".

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