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Lazzari: "Allegri fenomenale nel gestire un gruppo. Mi fece arrivare fino alla Nazionale"

ESCLUSIVA MN - Lazzari: "Allegri fenomenale nel gestire un gruppo. Mi fece arrivare fino alla Nazionale"MilanNews.it
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Ieri alle 16:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, Andrea Lazzari ci dice la sua su Massimiliano Allegri, tecnico che lo ha allenato per due stagioni a Cagliari e grazie al quale ha raggiunto anche la maglia della nazionale italiana. L'ex centrocampista, oggi allenatore, ci racconta il tecnico livornese che tanto bene fece in Sardegna al punto da ricevere la chiamata dei rossoneri nel 2010.

Andrea Lazzari, parte l'Allegri-bis, 11 anni dopo. Te lo aspettavi?
"Sì, me lo sarei aspettato perché ha dimostrato il suo valore anche nei top club. È stata la scelta giusta per cercare di rialzare un po' il Milan".

Hai giocato per Allegri nel periodo a Cagliari. Hai potuto vedere in questi anni la sua evoluzione a livello di allenatore
"Devo dire però che molte cose le faceva già a Cagliari. Ad esempio già lì era fenomenale nella gestione del gruppo, rendeva tutti partecipi del progetto. Questa qualità poi l'ha migliorata riuscendo a gestire determinati calciatori di livello mondiale. Diciamo che il suo modo di essere lo ha trasportato al Milan e alla Juve portandolo a fare grandi campionati. Di fatto non ha mai cambiato il suo modo di interpretare il calcio, il modo di passare le idee ai calciatori".

A Cagliari hai vissuto i tuoi anni migliori da calciatore, sotto la sua gestione. Quanto gli devi?
"Molto, perché mi ha dato fiducia a Cagliari facendomi arrivare fino alla Nazionale. Mi ha gestito bene, ricordo che il primo anno non giocavo sempre ma pian piano mi ha inserito nel gruppo e il secondo anno ero praticamente titolare in pianta stabile. Mi ha fatto crescere a livello calcistico e mi ha dato anche qualche consiglio fuori dal campo".

Ai tempi si diceva che potevi raggiungerlo al Milan
"C'era qualcosa effettivamente, tanto che andai in ufficio da Cellino a chiedere di lasciarmi andare qualora si fosse concretizzata la situazione. Poi per motivi che non so non se ne fece nulla".

E pensare che nel vostro primo anno a Cagliari, Allegri poteva già saltare avendo perso le prime cinque partite. Inusuale, da parte di Cellino, averlo confermato
"A Cagliari girava qualche voce dopo l'inizio difficile, ma Cellino è un presidente che ne capisce di calcio, di allenatori e di giocatori. Ha intravisto le sue doti nonostante gli zero punti nelle prime cinque partite. E ribadendogli la fiducia è iniziata una risalita che quasi ci ha portato in Europa".

C'è un aneddoto che ci vuoi raccontare?
"Si fermava ogni tanto con noi ragazzi anche dopo l'allenamento, gli piaceva giocare con noi a calcio-tennis".

L'hai più sentito Allegri?
"Recentemente per salutarlo e per fargli un in bocca al lupo per il suo ritorno al Milan".

Che Milan ci dobbiamo aspettare?
"Intanto sono state messe delle pedine importanti dentro la società, gente competente nella materia calcio. E mi aspetto pertanto che il Milan torni ai livelli che gli spettano. Certo, vedo che qualche big sta partendo ma sono certo che da una cessione come quella di Reijnders i soldi verranno reinvestiti in giocatori che potranno fare comodo. Con Allegri sono certo che il Milan potrà tornare a dire la sua anche se, data la ricostruzione a cui stiamo assistendo, non so se si potrà tornare a vincere subito dal primo anno".

Ora anche tu sei allenatore, nell'ultima stagione alla Vigor Senigallia sei stato vice. Dove ti vedremo?
"Posso dire che mi piacerebbe prendere una squadra e provare a trasmettere le mie idee. Mi piacciono i giocatori che inventano calcio e mi piace l'idea di lasciarli liberi di esprimere le proprie qualità, ovviamente dietro una organizzazione di gioco. Mi piace un calcio giocato ma più verticale, colpire subito per far male. Ovviamente ho preso ispirazione anche da Allegri, ma direi da un po' tutti gli allenatori che ho avuto nella mia carriera".