Essere rossoneri come Brahim, Dalot e Tomori: tre giovani desiderosi di tornare per crescere insieme al Milan

Essere rossoneri come Brahim, Dalot e Tomori: tre giovani desiderosi di tornare per crescere insieme al MilanMilanNews.it
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martedì 22 giugno 2021, 20:00Primo Piano
di Pietro Andrigo

Gli osservatori più attenti, nei festeggiamenti del Milan a Bergamo dopo la qualificazione in Champions League, hanno notato differenze nel linguaggio del corpo di alcuni calciatori rossoneri. Se alcuni tra i giovani sembravano al settimo cielo e colmi di euforia, altri tra i calciatori più rappresentativi apparivano quasi estranei alla gioia collettiva. Al di là della validità di questa affermazione o considerazione riguardando le espressioni di Calhanoglu a Bergamo, il turco appare meno coinvolto dei vari Brahim, Dalot o Tomori. Coincidenze? Forse. Osservazioni errate? Altrettanto probabile ma l’esito della vicenda rinnovo porta a riflettere su questa considerazione. Vero è il fatto che le trattative tra il turco e il Milan siano andate avanti fino a pochissimo tempo fa ma è altrettanto accertato che tra la dirigenza rossonera e l’entourage del turco ci fosse una certa freddezza da qualche settimana. Al di là dell’esito della vicenda, il Milan ha trovato nei calciatori più giovani del gruppo della passata stagione dei giocatori orgogliosi di essere rossoneri. Tomori non ha esitato nel restare a Milano, Brahim e Dalot vorrebbero farlo presto: le trattative per i due, quindi, sono la conferma che il Milan vuole e deve ripartire anche dall’orgoglio dei due classe 99’.

STAGIONE CONVINCENTE - Tre giocatori diversi per tre ruoli differenti ma accomunati da un ambientamento veloce in quel di Milanello. Tomori, Brahim e Dalot, nonostante fossero alla prima stagione in rossonero, sono state pedine importanti per il ritorno del Milan in Champions League. Se il difensore inglese si è affermato come una rocciosa certezza della retroguardia rossonera, il laterale portoghese si è dimostrato un’ottima alternativa ai titolarissimi Calabria e Theo. Ottimo esempio di professionalità, il classe 99’ è tornato allo United ma il Milan vorrebbe un suo ritorno in rosa così come lo stesso giocatore che spinge per un futuro a Milano. Brahim, infine, è stato prima un’ottima riserva sulla trequarti rossonera poi si è affermato come un titolare affidabile e capace di trascinare il Milan nel finale di stagione. Tutto questo nel segno di una duttilità che lo rende un calciatore molto prezioso per gli schemi di Pioli.

NON SOLO TALENTO MA ANCHE ATTEGGIAMENTO - Se la componente del talento è fondamentale nel calcio professionistico, altrettanto lo è quella della mentalità. L’atteggiamento di un calciatore, all’interno di una squadra, non solo può scrivere la sua storia personale ma anche quella del club. In questo senso, quindi, disporre di calciatori coinvolti nella causa come Brahim, Tomori o Dalot non solo può aiutare il Milan nel presente ma anche nel futuro della squadra. Le conferme e i ritorni dei tre, quindi, non sono solo importanti sul piano tecnico ma anche in termini di spogliatoio. La dirigenza rossonera lo sa e per questo vorrà replicare l’operazione Tomori anche con i due giovani classe 99’.