Gazidis-Milan, missione compiuta: il bilancio dei suoi quattro anni da CEO rossonero è più che positivo

Gazidis-Milan, missione compiuta: il bilancio dei suoi quattro anni da CEO rossonero è più che positivoMilanNews.it
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mercoledì 9 novembre 2022, 18:30Primo Piano
di Pietro Mazzara

Ivan Gazidis, il prossimo 5 dicembre, lascerà la sua carica da amministratore delegato del Milan. Lo fa quattro anni dopo essere entrato in società, visto che l’ufficialità del suo innesto arrivò il 1° dicembre 2018. Un percorso fatto di diverse tappe quello del manager sudafricano, che ha avuto l’ingrato compito di risollevare il club dalla situazione disastrosa nella quale l’avevano condotto la gestione cinese e gli ultimi anni della presidenza Berlusconi, con il Milan fortemente gravato dai debiti e con la necessità di un percorso di risanamento fondamentale per la sua sopravvivenza. Il suo arrivo venne preceduto da grande scetticismo verso la piazza, che basandosi sui commenti non favorevoli provenienti dalla sponda Arsenal di Londra, lo iniziarono a prendere di mira etichettandolo come un mero burocrate messo a capo del Milan da Elliott solo per risanare i conti. Era ben consapevole della sfida che lo aspettava e, a conti fatti, ha portato a termine la sua missione rimettendo in asse il Milan che anche grazie alla strada indicata da Gazidis e dalla proprietà, è tornato a essere ampiamente competitivo in Italia con una situazione economica che, oggi, fa invidia a parecchi club.

DECISIONI E RETROMARCE
Dopo una prima fase di assestamento al di sopra della coppia Leonardo-Maldini, Gazidis è stato il primo fautore del limite alle spese esagerate per puntare sugli investimenti sui giovani di talento. L’estate del 2019, di fatto, è la pietra sulla quale si basa il Milan di oggi con Maldini, Boban e Massara che si adeguarono a un piano economico in linea con le reali capacità di spesa del club in quel momento. Innegabili anche le retromarce e i possibili abbagli che Gazidis stava per prendere durante il periodo pandemico, quando il nome di Ralf Rangnick aleggiava quotidianamente nelle cronache milaniste anche a seguito di alcuni incontri video che si tennero tra le parti. Poi, dopo il licenziamento di Boban e lo snellimento dell’area sportiva, la convinzione che Stefano Pioli fosse la persona giusta per proseguire nel progetto tecnico, l’abbandono dell’idea Rangnick e la piena fiducia nell’attuale allenatore che ha sottoscritto tre rinnovi di contratto dall’estate 2020 a oggi. Gazidis è stato capace di capire il valore delle persone con le quali ha lavorato e, forse, lui non è stato capito a fondo da alcuni di loro. Gli scontri con Maldini ci sono stati e sarebbe anacronistico non ricordarli, ma è dagli scontri e dalle discussioni che possono venir fuori i miglioramenti. Da entrambi i lati.

I RISULTATI
Andando sul lato extra campo, Ivan Gazidis è stato anche l’uomo del patto con la Uefa nel celebre “Consent Award” del 2019, quando dovette accettare l’onta dell’esclusione dall’Europa League 2019-20 come sanatoria dei disastri ereditati dalla gestione precedente. E poi la risalita, della squadra e del brand, con i rinnovi di contratto con Puma e quello imminente di Emirates che porteranno il Milan ad avere una maglia economicamente importante, oltre alle altre partnership siglate che hanno permesso alle casse societarie di tornare a respirare senza la necessità di aumenti di capitale da parte dell’azionista. Ma uno dei risultati più grandi che ha ottenuto Gazidis è stato quello di far cambiare idea alla gente su di lui e sul suo operato. Il tutto lasciando fuori il discorso relativo al tumore alla gola che, inevitabilmente, lo ha avvicinato in maniera importante al tifo milanista, che gli è stato vicino in ogni fase della cura. Lascerà un Milan migliore, dove in quattro anni ha vissuto più cose che nel resto della sua carriera. Lascerà con, negli occhi, lo scudetto più bello di sempre e con la ferma convinzione di aver fatto un grande lavoro. Per il bene del Milan.