Gazzetta - I quattro moschettieri rossoneri per la Champions: soddisfare le ambizioni e scongiurare i sacrifici

Gazzetta - I quattro moschettieri rossoneri per la Champions: soddisfare le ambizioni e scongiurare i sacrificiMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
domenica 19 maggio 2019, 10:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Oggi il Milan si giocherà una fetta importante di Champions League: i rossoneri dovranno battere il Frosinone e sperare che, in serata, l'Atalanta cada sul campo della Juventus. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza l'importanza della posta in gioco in relazione a quattro calciatori rossoneri, unici della formazione titolare (insieme a Kessie) a non aver disputato la massima competizione europea: Donnarumma, Romagnoli, Suso e Piatek.

I QUATTRO MOSCHETTIERI - Come sottolinea la Rosea, la situazione di Donnarumma sembra un paradosso: Gigio ha 162 presenze con il Milan, ha affrontato grandi avversarie con la maglia dell'Italia (Francia, Germania, Inghilterra...) ma non ha mai messo piede in Champions League. Discorso simile per Romagnoli, con 150 presenze all'attivo e destinato a diventare titolare anche in Nazionale, eppure gli manca ancora l'esperienza nell'Europa più prestigiosa. Suso è nel giro della Nazionale spagnola, ha giocato vicino a grandissimi eppure non è mai andato oltre rispetto all'Europa League. Piatek sta stupendo tutti dopo la prima stagione in Italia e sta guidando la Polonia a suon di gol, ma è ancora vergine in suolo europeo a livello di club.

AMBIZIONI E SACRIFICI - I sopracitati, con la Champions League, potrebbero compiere uno step importante in carriera: Donnarumma ha sempre desiderato poter disputare questa competizione in rossonero, Romagnoli sarebbe il capitano del ritorno in Champions, Suso ritroverebbe da avversario i compagni spagnoli e Piatek potrebbe testare il suo valore in esami ancora più impegnativi. Centrare il quarto posto non sarebbe importante solo a livello di ambizioni ma anche di ricavi: con maggior introiti il Milan non avrebbe la necessità di cedere uno dei giocatori più rappresentativi, altrimenti un sacrificio diventerebbe necessario per ragioni di bilancio.