Gazzetta - Milan nel G8 d'Europa: ecco i motivi per continuare a sognare

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venerdì 10 marzo 2023, 12:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Mercoledì sera è successo qualcosa che non si vedeva da undici anni: il Milan si è prenotato un posto nel G8 d'Europa. I rossoneri sono tornati ai quarti di finale della massima competizione europea che per anni è stata il giardino di casa e oggi sembra un vecchio amico con cui riallacciare i rapporti. Ora per i rossoneri arriva il bello: giocarsi le proprie carte senza pressioni. Ci sono tante ragioni per credere ancora in questo sogno.

Storia: tradizione e ricorsi

La Gazzetta dello Sport questa mattina ha fatto una lista di otto ragioni per le quali il Milan può continuare a cavalcare l'onda del sogno Champions League. La prima è quella più classica: la tradizione. Anche se questa squadra è giovane e ancora inesperta, per certi versi, in Europa, quando il Diavolo sente quella musichetta lì si trasforma e anche la banda di Pioli lo ha dimostrato nel doppio confronto con il Tottenham, arrivato in un momento durissimo della stagione. All'interno della tradizione trova posto il simbolo di tante magiche notti europee: San Siro. All'andata con gli Spurs è stato registrato l'incasso più alto di sempre per il calcio italiano e siamo curisoi di vedere cosa potrà succedere nei quarti di finale, magari con un avversario dal blasone europeo uguale a quello rossonero o comunque di prestigio. E proprio le avversarie fanno gola: l'impressione è che non ci sia nessuna squadra veramente dominante e che il Milan, specialmente quello visto a Londra, possa giocarsela con tutte, con sofferenza e sacrificio talvolta, ma con tutte. Poi, come sempre, si tira in mezzo il destino: la finale di quest'anno si giocherà a Istanbul. Si deve aggiungere altro?

Certezze

E poi, al di là di questioni di contorno o di sentimenti, alla fine chi va in campo sono i giocatori messi sul terreno di gioco dal proprio allenatore. Stefano Pioli ha visto veramente l'inferno, sportivamente parlando, in questa stagione e ha rischiato davvero di smarrirsi con il suo Milan ma è stato capace, con pazienza e un pizzico di coraggio, di cambiare le cose in corsa e ha ristabilito le certezze che nel Milan formato 2023 sembravano essersi infrante. E' ripartito dal gioco e dalla difesa: prima dalla retroguardia che ha sistemato, grazie anche all'irriverenza dei suoi giovani interpreti come Thiaw, Kalulu e Tomori, per ridare equilibrio alla squadra. Poi, adesso, si sta prendendo cura del gioco offensivo: il Milan sta tornando a creare ma non riesce a concretizzare. Questo dev'essere il prossimo passo. E poi ci sono i grandi campioni, che dovranno prendere per mano la squadra: dai più stagionati ed esperti come Giroud, Kjaer, Florenzi e anche Maignan. Fino ai più giovani e già di fama mondiale: Theo e Leao su tutti.