Il Milan e quel tridente che funziona: Saelemaekers-Diaz-Leao, dalla A alla Champions in cerca di conferme
Maignan è il titolarissimo tra i pali, Tomori l’anima della difesa, Theo l’indispensabile sul binario mancino. Là davanti, invece, tra una staffetta e l’altra (Rebic-Giroud è l’attuale sfida interna per eccellenza), c’è un trio che rappresenta una garanzia per il Milan di Pioli. Da una parte Saelemaekers, dall’altra Leao, in mezzo l’uomo del momento, Brahim Diaz.
IRRINUNCIABILI - Le dinamiche del turnover hanno coinvolto anche loro - perché nessuno, alla lunga, può sfuggire alla fatica - ma Pioli difficilmente rinuncia al trio che tanto bene sta facendo in questa primissima parte di stagione. Saelemaekers è una sorta di "polmone" per il Milan, ma la corsa e il dinamismo non sono certo le uniche qualità dell’esterno belga. Basta guardare gli assist sfornati nelle ultime gare per rendersi conto di quanto Alexis sia fondamentale. Un po’ come Brahim, il trequartista dai gol pesanti. Lo spagnolo è il faro della squadra, grande esponente della nobile arte dell’imprevedibilità (palla al piede).
CRESCITA EVIDENTE - Leao merita un capitolo parte. Sta crescendo, maturando, esplodendo. Al "Picco" di La Spezia ha spaccato in due la partita, con le sue accelerazioni e i suoi dribbling. Gli manca quel pizzico di lucidità in più nelle giocate conclusive, quelle che determinano davvero, ma è un altro giocatore rispetto alla passata stagione. Rafa sta imparando a convivere con il suo talento, che ora riesce a sfruttare con maggiore continuità. Gli manca un ultimo step, ma sembra aver intrapreso la strada giusta.
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