Jovic, i gol pesano così come il rendimento. Che fare con il serbo?

Jovic, i gol pesano così come il rendimento. Che fare con il serbo?MilanNews.it
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domenica 19 maggio 2024, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Quando ci troviamo alla trentasettesima giornata di Serie A, ad una settimana dal termine del campionato, lo score di Luka Jovic dice che l'attaccante serbo quest'anno ha giocato pochino, 1237 minuti totali divisi tra 29 partite, e ha segnato un po', 9 gol. Un "po'" che diventa "abbastanza" se facciamo una media tra gol e minuti: uno ogni 137 minuti. È partito titolare 10 volte e dei 9 gol, 5 sono arrivati quando ha cominciato nell'11 titolare (2 in Coppa Italia contro il Cagliari). 19 volte volte è subentrato, ed in queste situazioni ha segnato 4 gol, di cui 3 hanno portato punti alla squadra (2 vittorie ed 1 pareggio).

Per un attaccante che in estate è arrivato a costo zero e che addosso aveva cucito il tuolo di tappabuchi, soprattutto dopo l'esito negativo dell'affare Taremi, è sicuramente un rendimento di tutto rispetto, anzi. Ai numeri però spesso non è corrisposta una prestazione di livello adeguato. Lo si pensava dopo averlo visto a Francoforte, Madrid e Firenze, dopo quest'anno a Milano ci sono ancora più certezze: Jovic è un attaccante che difficilmente riesce a reggere da solo il peso di un attacco, ma che invece dà il meglio quando ha vicino altri calciatori offensivi a cui associarsi per sfruttare gli spazi che si creano.

Non è un caso infatti che quando è stato messo di fianco a Giroud, spesso come soluzione di emergenza, sia riuscito ad incidere in modo evidente in una situazione che negli anni scorsi vedeva la squadra andare in grande difficoltà. Jovic è decisamente una seconda punta che riesce a raccogliere e massimizzare tutte le giocate dei compagni vicini. Ora, visto che il serbo ha il contratto in scadenza al 30 giugno, la domanda sorge spontanea: il Milan deve continuare a puntarci?

Sia per il sì e sia per il no ci sono diversi punti a favore. I rossoneri a fine stagione intanto saluteranno Giroud, che a 37 anni è comunque riuscito a reggere da solo il peso dell'attacco e dovrà quindi andare sul mercato per prendere il titolare del futuro con un investimento importante. Jovic quindi partirebbe come comprimario e a costi decisamente inferiori rispetto ad un altro, ulteriore, sostituto. Il serbo inoltre conosce la Serie A e ha ormai alle spalle un anno di "conoscenza" con i compagni rossoneri. Dall'altro canto bisognerà capire come sceglierà di giocare il prossimo allenatore del Milan: tutto fa pensare che si continui con questo sistema a punta unica, 4-3-3 o 4-2-3-1. Organizzazione offensiva che, come abbiamo detto, non rende giustizia alle migliori qualità del numero 15.

Come per ogni argomento in questa vita non esiste il tutto bianco o il tutto nero, ma quella su Jovic è comunque una decisione che dovrà arrivare in tempi piuttosto ristretti. Probabilmente con la nomina del prossimo allenatore avremo tutti le idee più chiare.