L'autocritica di Suso è un gesto non banale. Lo spagnolo a caccia della redenzione definitiva

L'autocritica di Suso è un gesto non banale. Lo spagnolo a caccia della redenzione definitivaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 1 novembre 2019, 20:30Primo Piano
di Pietro Mazzara

Rispetto al mare di banalità che i giocatori di ogni squadra propinano sui propri social network al termine delle partite che giocano, va sottolineato e analizzato il messaggio che Suso ha postato oggi pomeriggio sul suo profilo Instagram. Un messaggio non banale, denso di significato e anche frutto di una profonda autocritica. Lo spagnolo, con le sue parole, è andato in dribbling rispetto agli schemi canonici. Ha detto ciò che pensa del momento, suo e della squadra. Si è esposto, come fanno i giocatori che hanno la voglia, le doti e la personalità per farlo. Lui, nel Milan degli ultimi quattro campionati, è un intoccabile, è uno di quei giocatori che ha – quasi sempre – la maglia da titolare assicurata e complice anche l’assenza di alternative valide nel ruolo, si è impadronito di quelle zolle di campo. Eppure la panchina di ieri contro la SPAL lo ha toccato, perché probabilmente non se lo aspettava. Ma lo ha anche rigenerato.

LAMPO E AUTOCRITICA -  Nel momento in cui è entrato in campo, Suso aveva lo sguardo rivolto al compagno che stava uscendo (Castillejo) e la faccia di chi sa che deve fare qualcosa di più per ricucire uno strappo che, nel pre gara, si stava allargando a macchia d’olio con i suoi tifosi, visto che i fischi alla lettura delle formazioni si sono sentiti fin dentro gli spogliatoi. La punizione sotto la Sud è stata una pennellata d’autore, una pozione per scacciare le streghe che stavano iniziando ad aleggiare su San Siro nella notte di Halloween. L’esultanza è stata liberatoria, rabbiosa, ma non polemica. C’era la voglia di liberarsi da qualcosa, da un peso. Il peso di non aver ancora segnato e di esser stato oggetto di critiche feroci e che lui stesso ha definito giuste. Un atto di autocritica vero, reso pubblico in un gesto non comune nel calcio di oggi, dove i calciatori vivono in ambienti ovattati e dove la sensibilità alla critica (costruttiva) è molto bassa. Invece lui ci ha messo la faccia e i suoi pensieri, senza voli pindarici e concentrandosi subito sulla gara di domenica. Dove ci sarà bisogno di un Suso decisivo per poter cercare di portare a casa punti importanti.