La parabola discendente del numero 10: dov'è finito il Calhanoglu di inizio 2018?

La parabola discendente del numero 10: dov'è finito il Calhanoglu di inizio 2018?MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 25 dicembre 2018, 11:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Un anno fa, precisamente il 30 dicembre, Hakan Calhanoglu mise il suo primo mattone nel Milan di Gattuso, subentrando al Franchi, segnando e diventando un insostituibile per il tecnico calabrese. A gennaio 2018 il Lipsia si affacciò per tentare di riportarlo in Bundesliga, ma l'allora dirigenza del Milan decise di trattenerlo. Il turco fu uno dei migliori in casa rossonera nei mesi a venire, tanto da candidarsi ad un ruolo da protagonista anche in vista di questa stagione. Ed effettivamente protagonista lo è stato, dato che Gattuso se ne è sempre servito, ma con risultati molto inferiori alle attese.

LA PARABOLA DISCENDENTE - Non è chiaro se il problema sia legato alla condizione, o semplicemente psicologico, fatto sta che al classe '94 riesce tutto difficile: le conclusioni, imprecise o deboli, i passaggi, un tempo chirurgici, sono spesso sballati e mal calibrati. Il secondo anno in Serie A ha creato problemi a molti giocatori stranieri, ma un calo così vertiginoso è difficilmente spiegabile. La versione attuale di Hakan è simile a quella dei primi mesi in rossonero, anche se in quel caso il vero problema era l'adattamento, sia al ruolo che al calcio italiano. Eppure con la Fiorentina inizialmente sembrava essersi ripreso, salvo poi perdersi di nuovo dopo aver fallito la possibile palla dell'1-0.

PRESTO PER ARRENDERSI - Secondo le ultime indiscrezioni pare che il Lipsia sia tornato alla carica per l'ex Bayern Leverkusen. Il Milan questa volta ci starebbe pensando, ma vista la ristrettezza economica a seguito della sentenza UEFA privarsi a cuor leggero di un titolare, soprattutto se venduto ad una cifra non stellare (si parla di appena 20 milioni di euro) è alquanto sconsigliabile. Anche perché, con Biglia e Bonaventura fuori e con Paquetà da verificare, Calhanoglu resta, al netto di tutte le difficoltà, uno dei giocatori più qualitativi a disposizione di Gattuso, considerando che Castillejo fin qui ha deluso, incidendo davvero poco sulle sorti della squadra. La speranza, dunque, è che il turco possa "risorgere" e tornare il buon giocatore apprezzato da gennaio a maggio 2018. Se ciò non succedesse e al contrario Paquetà si dimostrasse un crack, allora si potrebbe prendere in esame anche un addio.