Lo scacco matto del centrocampo del Milan a Napoli

Lo scacco matto del centrocampo del Milan a Napoli
lunedì 7 marzo 2022, 14:00Primo Piano
di Nicholas Reitano

Napoli-Milan è indubbiamente la vittoria tattica di Stefano Pioli. La giusta ricompensa per chi ha speso quattro giorni di allenamenti - e non sei - nello studiare le giuste contromisure per contenere una delle formazioni più forti di questo campionato. Un nuovo modulo ridisegnato per non permettere gli scambi nello stretto a Zielinski e Fabian Ruiz, due giocatori ultratecnici e probabilmente i palleggiatori più forti in Italia. Quando tutti si aspettavano il solito 4-2-3-1 con Kessie trequartista, ecco che mago Pioli pesca l'asso dalla manica e designa un 4-3-3 a tutto campo. 

MARCATURA A UOMO E PRESSING - Il primo trucco è la decisione tattica alla Klopp di mandare a uomo i 3 di centrocampo sui punti di riferimento avversari: i due mediani, Fabian Ruiz e Lobotka, ed il trequartista, Zielinski. Una scelta che non permetterà mai al Napoli di arrivare alle punte passando per il centrocampo. La squadra di Spalletti, infatti, sarà costretta a scavallare la linea di mezzo per tutta la partita. La forzatura partenopea, però, deriva anche dal corretto posizionamento dei tre giocatori d'attacco: Giroud spesso concedeva qualche metro ai due centrali per non dare la possibilità ad un mediano di potersi abbassare per ricevere palla, mentre Leao e Messias stringevano all'interno del campo per non permettere alla retroguardia di Spalletti di trovare dei corridoi centrali. Dunque, Ospina, Koulibaly e Rrahmani erano obbligati al lancio lungo per Osimhen o per gli esterni d'attacco - che erano sempre aggrediti dai due terzini sul primo tocco. Non è stato un Milan da "gegenpressing" perché per parecchi minuti i rossoneri si sono chiusi nei propri 30 metri, ma poco ci è mancato...

INTERPRETI GIUSTI - Nessuno si sarebbe aspettato questa variazione tattica del tecnico emiliano, tantomeno Spalletti. Perché il centrocampo del Napoli è andato in panne già dai primi minuti di gara. E tutto è stato studiato nei minimi dettagli. Kessie, giocatore fisico, non ha mai fatto respirare Fabian Ruiz (il vero faro ed il calciatore più tecnico della squadra azzurra), costringendolo a continui appoggi sui centrali e sui terzini: spento lui, spento il gioco del Napoli. Bennacer, con le sue caratteristiche di rottura, non ha mai dato l'opportunità a Lobotka di avere spazi sufficienti per pulire determinate uscite dal basso a sinistra. E infine, anche se meno appariscente, da segnalare la grande partita di posizionamento e di copertura di Sandro Tonali su Zielinski: lo scacco matto della gara. Tre mosse che hanno condannato il Napoli alla sconfitta - e che hanno obbligato, nel corso della ripresa, Spalletti al triplo cambio dei tre qui citati. Partitazo, soprattutto di Pioli.