Maldini-Rangnick, tra conferme e smentite: le tappe dello scontro

Nella calma apparente (e non voluta) portata dall’emergenza Coronavirus e in cui ristagnano il calcio e il Milan, nel cielo rossonero già non troppo sereno è scoppiato un nuovo fulmine: il botta e risposta tra il direttore tecnico Paolo Maldini e il possibile futuro allenatore rossonero Ralf Rangnick. Lo scontro indiretto è scoppiato tramite le dichiarazioni dei due diretti interessati che, tra attacchi velati e allusioni indirette, hanno ribadito un concetto già chiaro: i due, in un’eventuale Milan del futuro, coesisterebbero a fatica. Ripercorriamo le tappe dello scontro.
LE PAROLE DI MALDINI - L’esigenza di valutare un nuovo allenatore a stagione in corso, senza dubbio, nasce da un’annata deludente ma anche per divergenza di vedute. Se la stagione rossonera è al di sotto delle aspettative, l’area sportiva del Milan composta a inizio anno da Boban e Maldini ha al tempo stesso palesato più di qualche dubbio sul progetto giovani promosso dalla società. Queste le parole di Maldini: "L'idea di ringiovanire la squadra è condivisa, come è condivisa l'idea che nessuna squadra giovane ha vinto campionato o Champions League. Per farlo serve l'inserimento di calciatori di esperienza". Queste dichiarazioni, senza dubbio, hanno creato divergenze ai piani alti della società e hanno portato a valutare un profilo che potesse seguire questa filosofia: un tecnico da squadre giovani e scopritore di talenti come Ralf Rangnick. In una stagione già di per sé complicata come quella rossonera, le voci di un avvicinamento di un allenatore manager come Rangnick hanno inevitabilmente minato il precario equilibrio del Milan. Da uomo di spogliatoio e da professionista inevitabilmente coinvolto Paolo Maldini, qualche giorno dopo la pesante sconfitta nel derby, ha commentato le voci sull’allenatore tedesco senza lasciare spazio alle interpretazioni: "Rangnick? Ho letto. Sinceramente, da direttore dell'area sportiva, con il dovuto rispetto, non credo che sia il profilo giusto da associare al Milan”.
Le dichiarazioni di Maldini evidenziano una diversità di vedute e la difficile creazione di un futuro rapporto tra i due. La terza e ultima tappa arriva nella giornata di oggi dopo le ripetute dichiarazioni dell’allenatore tedesco che, uscito allo scoperto, ha confermato i contatti con il Milan. Maldini, in questo senso, ha deciso di dire la sua in un momento delicato come questo con un attacco sia all’allenatore tedesco che alla società rossonera: “Non avendo mai parlato con Rangnick – dichiara il direttore tecnico rossonero all’ANSA - non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è mai stato detto nulla”. Le voci sull’arrivo al Milan del manager tedesco infastidiscono Maldini. “Alcune considerazioni secondo me però vanno fatte, il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell’area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio professionale”.
LE PAROLE DI RANGNICK - Tra smentite iniziali e conferme successive sembra ormai chiaro che vi siano stati concreti contatti tra l’allenatore tedesco e il Milan. Indipendentemente da quale sia la conclusione di questa vicenda, l’interesse tra Rangnick e il Milan è o è stato reciproco. Ma facciamo passo un indietro. Dopo le insistenti voci che lo hanno avvicinato al Milan, Ralf Rangnick esce allo scoperto e all'emittente tedesca MDR, ha così risposto alla domanda relativa a un accordo già in essere coi rossoneri: "Non c'è nulla di vero in questa affermazione - ha dichiarato -. Ci sono stati alcuni contatti in passato, ma in questo momento non c'è nulla”.
Queste dichiarazioni, fatte il 10 aprile, hanno visto un’inversione di tendenza meno di un mese dopo con le dichiarazioni dell’allenatore tedesco alla BILD che parlano di una riapertura della trattativa: "Hanno chiesto se ci fosse la possibilità di collaborare. Di conseguenza ho informato la Red Bull e successivamente ci sono stati colloqui con il mio procuratore. Non posso escludere del tutto che andrò lì. Al momento però il club e il campionato hanno altri problemi. Non sono uno che ha difficoltà a immaginare che le cose possano funzionare. Certo, l'avventura mi piace, ma non deve essere una missione suicida. Senza voler essere presuntuoso, ma la cerchia dei club che mi possono interessare è abbastanza ristretta".Tra le recenti dichiarazioni che hanno indispettito Maldini, in particolare, vi sono anche quelle relative alle richieste di Rangnick in una sua eventuale avventura in rossonero, una presa di posizione che è stata vista come una delegittimazione da parte dell’ex numero 3. Queste le parole: "Dipende sempre dal club, ma non sono interessato agli aspetti finanziari. Per me si tratta di aver una certa influenza, che non c'entra col potere, anche se in certe situazioni ne hai bisogno per portare avanti certe cose." Una vicenda che, senza dubbio, sarà destinata a proseguire nei prossimi giorni.

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