Milan, senza Champions bisognerà fare di necessità virtù. Strada "facile" e strada "complessa", starà alla bravura della dirigenza

Sta per finire una stagione prettamente negativa per il Milan: mentre ci sono ancora alcune situazioni da risolvere (nuovo DS, eventuale nuovo allenatore, finale di Coppa Italia), c'è già una prima certezza. Seppur non sia ancora aritmetico, ma a quattro giornate dal termine servirebbe più di un grosso miracolo, il Milan nella prossima stagione non disputerà la Champions League dopo tre anni di qualificazioni consecutive con mister Stefano Pioli in panchina. una grandissima delusione sportiva che i tifosi, dopo anni di oblio calcistico, speravano di non rivivere tanto presto, ma anche e soprattutto un "danno" economico che impatterà inevitabilmente sulla costruzione della squadra per la prossima annata.
Il Milan, così come la totalità dei club italiani, non ha ancora dei ricavi caratteristici (Sponsor, merchandising, commerciale) così alti da poter "sopravvivere" senza quelli derivanti dai risultati sportivi (Premi competizioni, bonus risultati, diritti TV dati dalla partecipazione alle competizioni europee): la rosa rossonera ha dei costi fissi tra ammortamento dei cartellini e lordo degli stipendi che devono essere sostenuti dalla totalità dei ricavi. Quelli caratteristici possono crescere o decrescere di poco, mentre quelli sportivi spostano inevitabilmente l'ago della bilancia in una direzione o nell'altra. Detto in soldoni (anzi, in questo caso soldini), quello che non arriva dalla partecipazione alla massima competizione Europea (quest'anno ammontano a poco meno di 60 milioni di euro. 59,63 per la precisione) dovrà essere giocoforza recuperato da altri fonti di introiti.
Innanzitutto c'è la speranza che si possa arrivare in Europa League vincendo la Coppa Italia: i guadagni sarebbero sicuramente inferiori ma comunque un bel modo per tamponare il non raggiungimento dell'obiettivo minimo (la Roma arrivando agli ottavi ha incassato circa 20 milioni di euro arrivando agli ottavi di finale, la Lazio ne ha incassati oltre 23 arrivando ai quarti di finale), ma ovviamente non necessari. Le cifre parlano da sé (e sarebbe comunque uno scenario positivo) ed è evidente che ci sia comunque un dislivello importante.
I rossoneri dovranno quindi essere molto bravi a ricorrere al player trading per liberarsi di quei giocatori non più ritenuti utili al progetto, andando poi a pescarne altri che sul campo saranno chiamati ad offrire performance migliori. Bisognerà essere alibi a monetizzare il più possibile dai vari giocatori in prestito e attualmente fuori dal progetto: Adli, Pobega, Kalulu, Bennacer, Okafor, Colombo e Saelemaekers. Se per il belga andranno fatte riflessioni sul fatto se possa essere utile (bisognerà capire anche chi saranno i prossimi DS e allenatore), per gli altri andrà trovata la sistemazione giusta. La Juventus sembra essere orientata a riscattare il difensore francese per 14 milioni di euro più bonus, mentre le altre situazioni non sono ancora chiare al momento. C'è comunque del materiale, ma ovviamente non sarà facile, per poter far cassa con giocatori di secondo piano invece che andare a monetizzare cedendo i vari pezzi pregiati, che sicuramente sarebbe più facile cedere.
Quel che è certo è che senza Champions League verrà tracciata una linea netta rispetto al recente passato: bisognerà sbagliare il meno possibile, acquistare giocatori utili al modo di giocare dell'allenatore e soprattutto, senza il più grande palcoscenico calcistico europeo, abbiano effettivamente voglia di vestire e difendere la maglia rossonera. Cosa che, guardando i vari episodi successi quest'anno, non è poi così scontatal

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