Nel momento più buio riecco Ibrahimovic: il cuore dei milanisti sussulta

Nel momento più buio riecco Ibrahimovic: il cuore dei milanisti sussultaMilanNews.it
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martedì 7 febbraio 2023, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

"Quella di Zlatan è sempre stata un'importanza forte, tangibile in questa squadra". Mister Pioli non dimentica la centralità dello svedese in questi anni, e nell'ultima conferenza stampa, quella prima del derby, parla delle sue condizioni: "Purtroppo ieri Zlatan (venerdì, ndr) ha fatto dieci minuti con noi, ha fatto solo una piccola parte, oggi (sabato, ndr) invece non ha lavorato con noi. Le due partite con il Tottenham purtroppo per lui arrivano presto, e in questo momento non abbiamo garanzia di quando sarà ancora il suo rientro e quando sarà al 100% per aiutare la squadra. Mi auguro con tutto il cuore che possa tornare a giocare ai suoi livelli soprattutto per quello che sta facendo. Poche persone farebbero quello che sta facendo lui per tornare da un infortunio così difficile e complicato, con così tante problematiche. Non molla, va sopra il dolore e sta provando a rientrare. Ma non avendo la garanzia non potevo fare altre scelte e gliel'ho comunicato qualche giorno fa".

Contrariamente a quello che ci si aspettava, il numero 11 non è stato inserito in lista UEFA e non potrà esserci martedì 14 in Champions League contro il Tottenham. Lesa maestà? Qualche anno fa, sicuramente. Ora Ibra è consapevole, di ritorno dal secondo grave problema al ginocchio in due stagioni consecutive, di non essere al top. Impossibile, anche per uno come lui. Ci vorrà tempo prima di vederlo in una forma fisica che renda giustizia all'enorme campione che è stato e che lui sente ancora di essere. Perché quando è stato a disposizione e quando il fisico lo ha accompagnato il 40enne Zlatan ha fatto gol e ha deciso: niente mascotte, niente macchietta, ma punto fermo. Uomo mai sazio, soprattutto di adrenalina, poco più di un anno fa si caricava con i fischi (e gli insulti razzisti) che uno stadio di 50mila persone gli rivolgeva con furia. Sembra passata una vita in termini calcistici, ma è un passato piuttosto recente. L'attuale momento di forma dei rossoneri rende sbiaditi i ricordi e le sensazioni che regalava la squadra che a maggio si è laureata, con merito assoluto, campione d'Italia. Una cavalcata difficile, dura, affrontata con il petto in fuori e la testa alta. E Ibra? Si allenava a Milanello con un crociato da ricostruire, togliendosi ogni settimana siringhe e siringhe di liquido dal ginocchio pur di stare il più vicino possibile ai compagni e guidarli verso quella che per molti in rosa è stata la prima vittoria importante in carriera. Tutti, dal primo all'ultimo giocatore, fino al mister, hanno voluto rendere omaggio a Ibra riconoscendo quanto i suoi sacrifici siano stati fondamentali. 

Lo scorso maggio un po' tutti si aspettavano il ritiro dello svedese con il trofeo della Serie A in mano, ma non è stato così. Si è operato e ha rinnovato con il Milan per un'altra stagione, convinto di poter essere ancora utile alla causa. Senza alzare la voce, senza "Zlatanate", nel rispetto delle decisioni dell'allenatore, come quella della lista UEFA. Oggi si è allenato interamente in gruppo (e ha fatto doppietta in partitella) e punta ad essere convocato per il match di venerdì contro il Torino. Quanti minuti può avere nelle gambe? 10? 15? Per tutti i tifosi milanisti basterebbe anche un minuto per dare un sussulto ad un cuore che al momento è ferito e rassegnato. Il Milan e tutto il suo popolo aspettano ancora una volta Zlatan, con la speranza che tiri fuori un altro miracolo. Il primo, iniziato nel dicembre 2019, gli è riuscito. Volendo essere cinici e realisti sarebbe sciocco affidarsi completamente a lui, ma quando c'è Ibra di mezzo è difficile rimanere lucidi. Sia mai che...